Ciconauti
 
 

 


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titolo:
"Il partigiano Lupo"
- (romanzo storico)
collana
Ciconauti
autore: Angelo Vaccari
ISBN 978-88-32124-34-7
€18,00 - pp. 248 - © 2021
In copertina, illustrazione originale di Sonia Galletti.



Seconda Guerra Mondiale. Appennino Tosco-Emiliano.

Nel paese di Polinago in provincia di Modena, una tranquilla famiglia di contadini vive il periodo del fascismo.


(continua)

 

 

 

(segue)


Ludovico, il figlio, si innamora di Teresa, ma anche Rino il gerarca è innamorato di lei. Ludovico ha imparato da suo nonno a sparare con precisione, così, quando arrivano i tedeschi e le cose si fanno davvero pericolose, si aggrega ai partigiani di quelle montagne che anche grazie a lui riescono a fondare la Repubblica di Montefiorino. Ma i tedeschi riconquistano le montagne, Ludovico viene catturato e spedito in Germania, e tuttavia riesce a fuggire. Nel frattempo, Rino il gerarca stermina la famiglia di Ludovico e rapisce Teresa che ha appena partorito una bambina. Quando Ludovico torna, trova tutti morti tranne la neonata ancora viva. Allora si mette alla ricerca di Rino ed è tale il suo dolore per la sparizione di Teresa che con il suo fucile diventa il Partigiano "Lupo" assetato di vendetta...


 

Brano tratto da "Il partigiano Lupo"

(...)

Ludovico era abituato a osservare il cielo, ogni buon contadino lo era. "Non piove, almeno questa notte non piove."
L'altro non rispose e dopo tre notti videro parecchie luci.
"Quella è una città, dev'essere Verona", disse Bruno.
"Stavo pensando di entrare in città per il telefono, ma come facciamo a trovarne uno?"
C'era una strada non troppo lontana e sentirono il motore di quella che poteva essere un'automobile. Si gettarono a terra e aspettarono.
Degli spari lacerarono l'aria, delle grida in tedesco.
"Qualcuno li sta attaccando!" mormorò Bruno tenendo la testa bassa.
"Forse sono i partigiani, dobbiamo metterci in contatto con loro. Andiamo avanti."
Bruno non riuscì a rispondere, l'amico era già partito carponi mentre gli spari continuavano.
Arrivarono alla strada, si stava combattendo una cinquantina di metri alla loro destra. Vedevano dei lampi che partivano da dietro l'automobile e da un punto in campagna.
Senza riflettere Ludovico continuò dentro al fossato, quei partigiani dovevano vincere perché aveva bisogno di loro e cercò un modo per aiutarli.
La jeep era entrata con il muso nel piccolo fossato, un soldato tedesco oppure un fascista era riverso davanti e sembrava morto schiacciato.
Ludovico avanzò ancora e capì che qualcosa poteva farla, con un po' di fortuna. Strisciò ancora e quando raggiunse il cadavere gli sfilò la pistola dalla fondina... era un fascista.
Era terribilmente vicino ai compagni del morto che si riparavano e sparavano dall'altra parte del mezzo.
Sdraiato nel fossato cercò di capire quanti erano dagli spari e dalle voci.
I proiettili gli passavano sopra la testa, non aveva calcolato che quel fossato era sulla linea di fuoco.
Non sapendo cosa fare Ludovico rimase lì, gli cadde ancora l'occhio sul cadavere e vide che aveva anche un paio di bombe a mano agganciate alla cintura.
Senza esitare le afferrò, staccò una delle linguette con i denti e fece rotolare la prima sotto al mezzo, sperando di aver lanciato non troppo forte e nemmeno troppo piano.
Si abbassò appena in tempo, schegge roventi gli sfiorarono i capelli. Temendo che ci fosse ancora qualcuno vivo tirò anche l'altra bomba e questa volta si abbassò di più.
Poi il silenzio, un silenzio pesante come il piombo.
Come la morte.
Con il viso imbrattato di terriccio si preoccupò del fatto che i partigiani potessero scambiarlo per un nemico. "Ehi, laggiù, non sparate, sono un amico!"
Non rispose nessuno.
"I fascisti sono morti, ma non sparatemi addosso. Siamo in due, nascosti nel fossato accanto alla jeep!"
"Le bombe, le avete lanciate voi?" si udì chiedere.
"E chi vuoi che sia stato, Gesù Cristo?" gridò Ludovico spazientito e con i nervi a pezzi.
"Alzatevi in piedi con le mani alzate!"
"Oh santa miseria, questi sono davvero tonti" brontolò alzandosi.

(...)


 
 


Angelo Vaccari
è nato a Nonantola (MO) nel 1952. Dopo una brillante carriera in banca, arrivato in pensione, ha cominciato a scrivere romanzi storici.
Ha pubblicato La reliquia di Nonantola, Anselmo e l'Abbazia, Dammi un segno, La charta, Sangue fraterno, Vendetta, tutti premiati in svariati concorsi letterari. Da Cicorivolta ha pubblicato, nel 2014, Santa o prostituta? Matilde di Canossa e Nonantola (a.D. 1076-115), nel 2015, Lajos il barbaro (a.D 887-924),nel 2020, Fratello sole, sorella luna (San Francesco, 1200-1226 a.D.) e Segreti dalla Russia di Stalin.