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ordinalo
senza spese di spedizione
*La
traduttrice, Federica
Pistono
è
laureata in Lingua e Letteratura araba presso lUniversità
degli Studi LOrientale di Napoli, ha conseguito un diploma
di master in Traduzione letteraria ed editoriale dallArabo presso
la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Vicenza.
Ha inoltre conseguito il Diploma in Lingua araba presso lIstituto
di Lingua Araba dellUniversità Statale di Damasco nonché
il Diploma in Lingua araba presso lo Yemen Language Center di
Sana'a. Di Ghassan
Kanafani ha tradotto anche Uomini
e fucili e L'Innamorato,
pubblicati per la prima volta in Italia da Cicorivolta nel 2011.
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titolo:
L'altra cosa (Chi ha ucciso Layla
al-Hayk?)
collana i quaderni di Cico
autore Ghassan
Kanafani
(traduzione
dall'arabo e nota introduttiva di Federica Pistono*)
ISBN 978-88-97424-34-5
©
2011 - € 12,00 - pp. 151 -
in copertina, "Sketch", illustrazione
originale di Yuri Gamberoni.
In
un imprecisato paese mediorientale, negli anni Sessanta, un avvocato
è accusato dellomicidio di una donna.
Durante il processo si chiude in un inspiegabile silenzio, rifiutando
di difendersi.
Riconosciuto colpevole, viene condannato a morte.
Prima dellesecuzione scrive alla moglie un memoriale in cui racconta
la sua verità sul delitto e le offre loccasione di riaprire
il processo.
Il
romanzo L'altra cosa fu pubblicato per la prima volta sulla rivista
settimanale al-Hawâdith a Beirut, in nove puntate,
a partire dal giugno del 1966, con il titolo Chi ha ucciso Layla
al-Hayak?
Questa
è la prima edizione in lingua italiana.
dello
stesso Autore vedi anche Ponte
per l'eternità,
Il
Cappello e il Profeta, Uomini
e fucili, L'Innamorato.
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dalla
Nota introduttiva di Federica Pistono
(...)
LAutore
si serve del protagonista per dare unimpronta investigativa a una
storia che in realtà presenta contenuti e riferimenti di carattere
psicologico e filosofico. Non si tratta infatti del solito romanzo giallo
che termini con la scoperta del colpevole e il trionfo della giustizia,
né di una storia che si limiti a esplorare il fenomeno del crimine.
Kanafani prende spunto da un delitto oscuro e misterioso per toccare i
temi fondamentali della vita: lamore, il matrimonio, la giustizia,
il tradimento, presentati dal particolare punto di vista dellimputato-vittima.
(...)
Salih,
il narratore-protagonista, è un personaggio affascinante e complesso.
Allinizio della storia si presenta come un uomo fortunato e brillante,
in grado di condurre con successo la propria esistenza. Ma un gorgo oscuro
sembra travolgerlo quando incontra Layla, per inghiottirlo definitivamente
dopo la morte di lei.
Salih è innocente e solo il Caso, ossia laltra cosa,
lha condannato a morte fin dal principio. Laltra cosa è
più grande di lui, è un avversario spaventoso e terribile
che spunta le armi in mano a chi tenti di combatterlo. Per questo Salih
non può che scegliere il silenzio.
(...)
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L'8
luglio del 1972, con un ordigno esplosivo, veniva assassinato, a Beirut,
lo scrittore e intellettuale palestinese Ghassan
Kanafani. Accompagnato dalla nipote sedicenne Lamis, in quel
giorno di caldo umido e particolarmente insostenibile, salì sull'auto
parcheggiata proprio davanti a casa. Girò la chiave, e non appena
mise in moto saltarono in aria.
L'opinione più diffusa nel mondo arabo dice che si trattò
di una vendetta del Mossad contro un attentato terroristico in Israele,
attribuito al "Fronte Popolare di Liberazione della Palestina"
di cui Ghassan Kanafani era portavoce.
Nato nel 1936 ad Acri (in arabo: 'Akka), citta' costiera della regione palestinese,
da una famiglia della borghesia araba, (il padre era uno stimato avvocato),
nel 1948, in seguito alla costituzione dello stato d'Israele, Kanafani subì
le stesse vicissitudini di migliaia di connazionali: l'espulsione e l'esilio.
Dapprima si rifugiò con la famiglia nel Libano del sud, dunque in
Siria, dove nel 1955, pur coltivando incessantemente gli studi di letteratura
e la passione per la pittura e il disegno, lavorò come insegnante
nella scuola elementare di un campo profughi dell'UNRWA (United Nations
Relief and Works Agency), l'ente dell'ONU per l'assistenza ai rifugiati
palestinesi. Fu in questo periodo che seguendo i corsi all'Università
di Damasco entrò in contatto con George Habash, leader del Movimento
Nazionalista Arabo, fautore degli ideali socialisti e successivamente fondatore
del Movimento Popolare di Liberazione palestinese.
Nel '56, il ventenne Ghassan Kanafani si trasferì nel Kuwait per
insegnare disegno. Nel 1960, già noto per il suo impegno di artista
e intellettuale, convinto dallo stesso George Habash, rientrò a Beirut,
dove cominciò una brillante carriera giornalistica e politica che
culminò, nel 1969, con la direzione di al-Hadaf (L'Obiettivo), l'organo
ufficiale del FPLP che diresse fino all'ultimo dei suoi giorni. |
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Ghassan
Kanafani
fu autore di racconti e novelle ispirati all'esempio della "letteratura
militante" di Jean Paul Sartre, scrisse articoli giornalistici, storie
e romanzi che sfociarono in un gran numero di pubblicazioni politiche
e letterarie. Il 1961, lo stesso anno in cui si unì in matrimonio
con l'insegnante danese Anni, segnò la svolta della sua carriera
letteraria: fu dato alle stampe il romanzo breve dal titolo "Uomini
sotto il sole", intensa, emozionante e sempre attuale storia di tre
confinati clandestini che, rifugiatisi dentro un'autocisterna con la speranza
di emigrare in Kuwait, verso la prosperità, vi moriranno asfissiati
durante una sosta in mezzo al deserto. Tre sventurati che, allettati da
un sogno di agiatezza, in realtà inseguono un improbabile riscatto
dalla perdita della patria e con essa dalle opportunità mancate,
pagando con il prezzo stesso della vita l'inseguimento di una speranza
impraticabile.
Ben presto si rivelò il più celebrato romanzo nella letteratura
araba contemporanea, e fece di Ghassan Kanafani, ancora molto giovane,
il modello intellettuale di tutta una generazione. Il regista egiziano
Tawfiq Saleh realizzò dal libro un famoso film dal titolo "Gli
ingannati".
Kanafani entrò a pieno diritto fra i cosiddetti scrittori "della
resistenza", ossia quel gruppo di intellettuali palestinesi che votarono
la loro trascinante ispirazione di testimonianza creativa al servizio
della patria occupata. Ogni angolo del suo stile asciutto, profondo e
delicato, trae ispirazione dalla tragedia personale e insieme da quella
del suo popolo, con l'assoluta e oggettiva capacità di trascendere
dal particolare, per rappresentare l'universalità di stati e condizioni,
che in diverse epoche storiche, senza soluzione di continuità,
uomini e donne, si sono trovati a subire e a fronteggiare: l'espatrio,
la guerra, il sopruso, l'oppressione.
Così Kanafani è considerato dalla critica araba e dagli
specialisti occidentali uno dei massimi scrittori arabi contemporanei
e molte delle sue opere sono state tradotte in tutto il mondo.
Tra i suoi scritti più significativi tradotti e pubblicati in italiano
citiamo:
Ritorno a Haifa - La madre di Saad, edito da Ripostes e da Edizioni
Lavoro, trad. Isabella Camera d'Afflitto; La morte nel letto numero
12 in Palestina, la terra più amata - Voci della letteratura
palestinese, ed. Il Manifesto, a cura di P. Blasone e T. Di Francesco
Uomini sotto il sole, edito da Ripostes e da Sellerio, trad. I.
Camera d'Afflitto; Se tu fossi un cavallo e altri racconti, Jouvence,
trad. A. Lano, presentazione di I. Camera d'Afflitto; La terra delle
arance tristi e Solo dieci metri in Narratori arabi del '900,
Bompiani, trad. I. Camera d'Afflitto;Laltra
cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?),
Cicorivolta Edizioni ne i quaderni di Cico, trad. di Federica
Pistono; Uomini
e fucili,
Cicorivolta Edizioni ne i quaderni di Cico, trad. di Federica
Pistono; L'Innamorato,
Cicorivolta Edizioni ne i quaderni di Cico, trad. di Federica
Pistono.
Nella
vasta produzione letteraria di Kanafani ricordiamo anche le tre opere
teatrali:
La porta (1964), in Palestina Dimensione Teatro, Ripostes, trad. C. F.
Barresi; Il
Cappello e il Profeta
(1967), pubblicato da Cicorivolta ne i quaderni di Cico,
trad. di Marco Criscuolo; Ponte
per l'eternità,
ancora ne i quaderni di Cico, trad. di Marco Criscuolo, Cicorivolta
Edizioni.
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