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E fuor di dubbio che Ghassan Kanafani è stato tra gli intellettuali più importanti che in gruppo, dallesilio (Ghurba), hanno maggiormente lavorato a favore della causa palestinese. Laltra cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?), nella traduzione dallarabo di Federica Pistono, pur trattandosi (apparentemente) dun semplice giallo con non poche infiltrazioni nel mistery, non è solo questo. Laltra cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?) fu pubblicato sulla rivista settimanale al-Hawâdith a Beirut, in nove puntate, a partire dal giugno del 1966. Salih
è il protagonista principale de Laltra cosa (Chi ha
ucciso Layla al-Hayk?). E un uomo brillante, un avvocato di
tutto rispetto abituato a vincere in tribunale: la sua fama è
riconosciuta in tutto il paese e non cè nessuno che non
gli tributi giustificate genuflessioni. Salih è quel tipo di
avvocato che non ama perdere una causa; dotato duna grande intelligenza
riesce sempre a ottenere quello che è il meglio per il suo cliente.
Ha una moglie che lo ama visceralmente e dei figli. La sua vita è
perfetta, niente lo turba. Un giorno però Layla entra nella sua
vita; è lei una ex compagna di scuola della moglie. Semplicemente
accade che Dima, la moglie di Salih, torni in contatto con Layla, sposata
anche lei ad un uomo di grande temperamento, Said al-Hayk. Lautore,
Ghassan Kanafani, ci dice poco o nulla del paese dove tutto accadrà:
sappiamo soltanto che si tratta dun paese mediorientale coinvolto
nei non poco tragici anni Settanta. La relazione che ha visto complici Layla e lavvocato Salih non è il punto focale: Questa donna mi svelò un pozzo di desiderio dalle profondità insondabili e trovò, con il sottoscritto, loccasione che non le si era mai presentata per diventare unaltra donna, in grado di realizzare, a letto con me, quanto non aveva mai potuto sperimentare in nessun momento con nessun uomo. Si prese una rivincita con se stessa riguardo a tutta quella realtà che iniziò a considerare come la responsabile principale delle crisi di stanchezza [...] e io divenni la sua unica fonte di ispirazione interna, mai esterna, e celebrò con me, nei pochi momenti estranei alla logica della sua vita, la rinascita della sua femminilità sotto gli occhi delluomo che, ignoro in quale modo, tentava di distruggere tale femminilità . Se una colpa ha Salih è quella di aver restituito a Layla la sua femminilità. Tra lui e la moglie di Said non cè stato dunque amore, ma solo un atto sessuale teso a far rifiorire la femminilità di Layla, un atto che è anche servito a far comprendere a Salih che nessunaltra donna avrebbe mai potuto prendere il posto di Dima, cioè della sua amatissima moglie. Lavvocato Salih, dopo esser stato a letto con Layla, ama ancor di più la sua donna, la madre dei suoi figli: avere un rapporto sessuale con Layla è servito a questo e non ad altro. Ma come spiegare tutto questo alla corte che deciderà della sua sorte? Non è possibile spiegare questa cosa né è auspicabile: dichiarare desser stato a letto con la moglie di Said servirebbe solamente a infangare Dima e la memoria di Layla, e non servirebbe in nessun caso a scagionarlo dallaccusa di omicidio. Il Caso ha messo su una macchina perfetta per inchiodare lui, il grande avvocato delle cause impossibili costringendolo allangolo: non ci sono vie duscita, può solo tener vivo un ostinato silenzio di fronte al giudice che gli pone le sue arroganti domande. Laltra cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?) di Ghassan Kanafani è un magistrale romanzo ambientato in una zona non ben definita, anche se è possibile immaginare che ci si trovi a Beirut. Un romanzo o un mistery dove il pessimismo finisce con lingoiare ogni speranza. Ma siamo sicuri si tratti solamente duna storia, del Caso, di quella altra cosa che condanna un uomo innocente? Laltra cosa può essere letto come un semplice romanzo, come un mistery; o con più attenzione come una efficace metafora della non poco intricata condizione palestinese, che è per molti versi sottomessa ai capricci esiziali del Caso. Kanafani, dopo aver collaborato con il non poco prestigioso al-Muhharir e in seguito con lorgano di stampa al-Anwar, decide di fondare lorgano del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, LObiettivo (al-Hadaf), di chiaro stampo marxista. Ghassan Kanafani desiderava per il mondo arabo una società giusta per ogni individuo; e confidava soprattutto nelle nuove generazioni. Il suo sogno non si è ancor oggi realizzato purtroppo. Kanafani morì assassinato l8 luglio del 1972 insieme alla nipote appena sedicenne Lamis: la sua macchina fu imbottita di esplosivo e non appena la mise in moto saltò in aria. Ecco dunque che Laltra cosa non è più soltanto una semplice storia sul Caso che con la sua cecità mortale investe una persona innocente, è anche metafora sulla Palestina, sui contrasti interni e su quelli esterni con Israele: perché vivere a Beirut, per i più, significa essere sotto il giogo del Caso, una cosa non spiegabile con la forza della ragione né con linvito a costruire tutti insieme una società più giusta e vivibile.
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