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i quaderni di Cico
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ordinalo senza spese di spedizione *La traduttrice, Federica Pistono, è laureata in Lingua e Letteratura araba presso l’Università degli Studi L’Orientale di Napoli, ha conseguito un diploma di master in Traduzione letteraria ed editoriale dall’Arabo presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Vicenza. Ha inoltre conseguito il Diploma in Lingua araba presso l’Istituto di Lingua Araba dell’Università Statale di Damasco nonché il Diploma in Lingua araba presso lo Yemen Language Center di Sana'a. Ha tradotto, di Ghassan Kanafani, il romanzo “L'altra cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?)”, i racconti “Uomini e fucili” e i tre romanzi brevi, o racconti lunghi, L’Innamorato, Susine di aprile e Il cieco e il sordo, contenuti nell’opera dal titolo “L’Innamorato” . Ha inoltre tradotto “Primavera nella cenere e altri racconti” e la raccolta “Il tuono”, tratti dall’Opera di Zakaryya Tamer, nonché il romanzo “L’oasi del tramonto” di Bahaa Taher, già vincitore dell’International Prize for Arabic fiction, “Sarmada” di Fadi ‘Azzam, romanzo finalista all’Arabic Booker Prize del 2012, “La nipote americana” di Inaam Kachachi, dalla short list dell’International Prize for Arabic Fiction del 2009, i romanzi “Dita di datteri” e "Cugini, addio" di Mushin al-Ramli. Tutti pubblicati in Italia da Cicorivolta Edizioni.
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Selim,
fuggito dall'Iraq di Saddam Hussein per motivi politici, vive a Madrid.
Lavora come autista di un furgone che distribuisce giornali e vive in
un piccolo appartamento solitario, dove solo alcune vecchie foto del
paese natio gli offrono qualche conforto.
Selim
è nato e cresciuto in una famiglia patriarcale e conservatrice,
dominata dall'autorità e dal pugno di ferro del nonno, che ha
educato figli e nipoti al rigido rispetto della tradizione islamica
e, al tempo stesso, alla costante opposizione al regime di Saddam. I
ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza nel villaggio natio, nei pressi
di Tikrit, sulle rive del fiume Tigri, i volti dei genitori, del nonno,
dei fratelli, delle sorelle e, soprattutto, dell'adorata cugina Alia,
suo primo e unico amore, annegata nel Tigri, accompagnano Selim giorno
e notte. Ma
un giorno il destino lo attende al varco e gli rivoluziona la vita:
in una discoteca di Madrid, incontra per caso il proprio padre, che
credeva ancora in Iraq. Nuah, il padre, è irriconoscibile: l'iracheno
severo, rigidamente osservante, si è trasformato in un personaggio
bizzarro, che sfoggia capelli tinti, indossa abiti stravaganti, porta
più di un orecchino e gestisce una discoteca nel centro della
capitale...
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"Dita di datteri"di Muhsin al-Ramli: il romanzo dell’esilio di Lorenzo Mazzoni per "IL FATTO QUOTIDIANO" (leggi) |
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Federica
Pistono e Bahaa Taher. |
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“La
nipote americana” e “Sarmada”. Inaam Kachachi e Fadi ‘Azzam,
due grandi autori tradotti da Federica Pistono.
A cura di Giuseppe
Iannozzi
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Selim,
il protagonista, è un giovane iracheno rifugiato in Spagna, fuggito
dall’Iraq di Saddam Hussein per motivi politici. Il
romanzo è attraversato da diverse tematiche, tutte, a mio avviso,
interessanti.
Federica
Pistono |
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Muhsin
Al-Ramli è nato in Iraq nel 1967. Poeta, romanziere, giornalista e traduttore, si è laureato in Filologia spagnola all'Università di Baghdad e ha conseguito il Dottorato in Filosofia e Filologia spagnola presso l'Università Autonoma di Madrid. Ha lavorato come giornalista in Iraq, Giordania e Spagna. Dal 1995 risiede a Madrid. È stato finalista all'IPAF (Arabic Booker Prize) del 2010 con Dita di datteri (tradotto in italiano nel 2014 da Federica Pistono e pubblicato da Cicorivolta Edizioni) e nel 2012 con I giardini del Presidente. Ha curato la traduzione di vari classici spagnoli in arabo. È co-editore della rivista culturale Alwah (L'Ispiratore). Attualmente è professore all'Università Saint Louis di Madrid. Nel 2015, per Cicorivolta Edizioni, ha pubblicato in Italia, con la traduzuone di Federica Pistono, il romanzo breve "Cugini, addio". |
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