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Brano
tratto dal romanzo
ELEONORA (vol.III°)- La barriera di fumo
(...)
Il
Cessna Sky-1 era in volo da circa mezzora.
« Quanto impiegheremo per giungere a Madrid? » chiese Roberta.
« Dalle 4 alle 5 ore, a seconda del tempo e delle correnti. Cè
una ragione specifica per questa domanda?»
« Sì. Una ragione cè. Devo raccontarti una storia.
Credo che il tempo a disposizione sia più che sufficiente. Ascoltami
con attenzione e non interrompermi mai. Capito? Prometti.»
« Hai unaria troppo grave, per contrariarti. Prometto che
starò buono. Metto laereo in rotta; inserisco il pilota automatico
e poi sarò tutto per te.»
Roberta, presa la sua decisione, cominciò il racconto.
« Cera una volta, come nelle favole, una famiglia di origine
ebrea: i Mayer, per la precisione. Il vecchio Mayer riuscì a creare
dal nulla una rinomata conceria nel comune di Arzignano. Quando rimase
il figlio alla direzione dellindustria, perché i genitori
preferirono trasferirsi in Israele a causa del fascismo, le cose andavano
abbastanza bene. Poi nel 1940 scoppiò la guerra. Gli affari cominciarono
a peggiorare e nel 1943 la conceria fu dichiarata fallita, perché
il titolare non riusciva più a far fronte agli impegni di natura
finanziaria. Il giovane Mayer non aveva avuto ancora la fortuna di diventare
padre, sebbene sia lui che sua moglie fossero risultati del tutto idonei
a procreare. Tuttavia, quando meno se lo aspettava, la signora Mayer rimase
incinta e diede alla luce una bambina, alla quale fu imposto il nome di
Rebecca. Il lieto evento si verificò proprio nel giorno in cui
lItalia chiese larmistizio agli Alleati.»
« L8 settembre 1943 » disse Mario con un filo di voce,
ma sufficiente per farsi udire, nonostante il rumore dei motori del Cessna.
« Appunto, l8 settembre 1943. Dopo larmistizio, Mussolini
formò la R.S.I., con sede a Salò. Alcuni fascisti di provata
fede si ritrovarono in quella località, e presero a sperare in
un capovolgimento delle sorti del conflitto, in quanto i Tedeschi stavano
resistendo molto bene. I fascisti più convinti rimasti al Sud risalirono
al Nord Italia, per realizzare il loro delirante sogno. Tra questi fascisti
cera il signor Gianni Aloisi. Costui cominciò a fare il doppio
gioco, per cercare di non compromettersi né con i partigiani, né
con i suoi camerati. Un giorno, lAloisi fu avvicinato da un certo
signor Menchini, amministratore dei Mayer, che riuscì a convincere
Gianni ad acquistare i beni del suo cliente durante lasta indetta
dal Tribunale, dopo che la conceria era andata fallita. Il Menchini non
poteva agire di persona, perché era da tempo arruolato nelle formazioni
partigiane, per cui viveva in clandestinità. Ma lAloisi non
aveva denaro per fare loperazione. Dietro suggerimento del Menchini
e con la di lui presentazione, Gianni entrò nella fiducia del Mayer,
al quale propose laffare. Questi, convinto dalle raccomandazioni
fattegli dal suo amico amministratore, stette al gioco e confidò
che, in Svizzera, aveva un piccolo tesoro costituito da un album con una
collezione di francobolli rarissimi, di valore inestimabile. LAloisi,
come Brigatista Nero, poté muoversi per recarsi in Svizzera dove,
con i dati in suo possesso, poté accedere ai forzieri della banca
e prelevare il prezioso album, con la garanzia del quale riuscì
a ottenere un prestito fiduciario di 500.000 lire, unenormità
per quei tempi. La sua azione fu facilitata anche da un ex ministro italiano,
fuggito in Svizzera dopo l8 settembre 1943, e dal signor Canevascini,
deputato socialista del Canton Ticino, il quale mise lAloisi nella
condizione di varcare clandestinamente la frontiera per rientrare in Italia
con il prezioso gruzzolo.
Gianni, nel frattempo, convinse il giovane Mayer a fuggire in Palestina,
dove già vivevano i suoi genitori, poiché i Tedeschi stavano
rastrellando sistematicamente tutti gli Ebrei ancora in circolazione.
I coniugi Mayer, temendo di venire arrestati, affidarono per qualche giorno
la loro figlioletta a una famiglia di Padova, loro ottima amica, con lintesa
che lavrebbero ripresa allatto della loro partenza.
I Mayer, dunque, partirono da Vicenza ma, prima di arrivare a Padova,
furono intercettati dai Tedeschi e spediti in Germania, da dove non sono
più ritornati.
Rebecca, per un caso fortuito, non fu presa e crebbe in seno alla famiglia
cui era stata affidata.
Moltissimi furono coloro che sospettarono che la cattura dei Mayer fosse
stata causata da una telefonata anonima.
Anche il Menchini cadde in trappola e fu ucciso da una pattuglia tedesca
che, evidentemente, lo stava attendendo.»
« Sembra un romanzo » disse ad un tratto Mario, sempre più
interessato.
« E un romanzo. Gianni rimase padrone assoluto di tutto. Non
cera più nessuno che potesse reclamare la restituzione dei
beni da lui acquistati con il finanziamento ottenuto tramite la garanzia
dellalbum dei Mayer. La bambina crebbe e, quando compì 8
anni, fu messa nella condizione di raggiungere i nonni paterni, in Israele.
Laggiù, lei visse, studiò e si arruolò nel controspionaggio.
Un bel giorno, la ex bambina ritornò in Italia, per vedere se ci
fosse la possibilità di scoprire le cause che portarono alla cattura
dei suoi genitori.
Prese contatto con lAloisi, ma non veniva a capo di nulla. Questi,
a un tratto, si mise a fare il cascamorto con Rebecca. La portò
in montagna, in quel di Ussita e lì raccontò una parte della
storia e del come era riuscito a diventare proprietario della conceria
e via dicendo. Parlò anche dellalbum.»
Ora Mario stava impallidendo. Cominciava a intravedere qualche cosa che
non gli piaceva.
« Fu in quelloccasione che Gianni e Rebecca ordirono un piano
diabolico, per far credere al presidente della Lucy Lee che la donna di
cui era stato pazzamente innamorato si fosse reincarnata. Ciò,
per vendicarsi del fatto che lattuale possessore non aveva nessuna
intenzione di restituire lalbum con la collezione.
Presso labitazione del Masatti, furono rubati gli appunti dove cerano
tutti i dati necessari, per consentire alla ragazza di recitare la parte
di Nora, reincarnata.
Carlo Binetti, ingenuamente, fornì a Gianni notizie sui movimenti
di Mario, sia a Bormio, che a Ussita. Una sera, Rebecca era ospite di
Gianni, nella casa sul lago di Garda. Lui si ubriacò e voleva fare
violenza alla ragazza, ma questa reagì. In un impeto di rabbia,
luomo si lasciò sfuggire la notizia tanto attesa e cioè
che era stato lui a far catturare i Mayer. Perfino il Menchini fu vittima
di un agguato ordito dallAloisi, onde non rimanessero testimoni.
Non sapeva, però, che la figlia dei Mayer era ancora in vita.
Ma il peggio doveva ancora venire, perché la giovane, che era venuta
in Italia per avere notizie sulla morte dei suoi genitori, si innamorò
perdutamente di colui che, nei piani di Rebecca e di Gianni, avrebbe dovuto
essere la loro vittima. Per lei, allora, fu linferno.»
« Basta. Non andare più avanti.»
« Non cè altro da dire. Io sono Rebecca Mayer.»
(...)
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Engel Masatti (alias Lino Fabiani)
è nato e vive a Tolentino, in provincia di Macerata. Il lieto evento,
trasformatosi in tragedia per la morte della mamma, avvenne in un mese
grigio come il novembre. La condizione di semi-orfano, oltre alla nascita
in un mese come dice lui assurdo per venire al mondo, influì
forse negativamente, ma non troppo, sul suo modo di vivere.
Incertezza e curiosità furono gli elementi che concorsero a formare
il suo carattere: a volte estroso, a volte esuberante e, in altre occasioni,
grigio come un cimitero sommerso dalla nebbia. Con il tempo, oltre alla
curiosità, Engel Masatti si accorse di avere una fervida immaginazione;
perché, dunque, non tentare di fare il Narratore? Come cominciare?
A un tratto, si ricordò di essere in possesso di un vecchio manoscritto
del 1942, nel quale si narrava di un fatto accaduto nel periodo più
brutto della storia d'Italia, nell'ambiente studentesco. Aggiungendo elementi
fantasiosi, pensò, poteva venirne fuori qualche cosa di interessante.
Provò e, terminata la stesura della prima parte, dal titolo A
ciascuno il suo destino, non soddisfatto della presunta fine ingloriosa
del suo eroe, sotto l'irresistibile impulso creativo, completò
l'opera con altri due volumi, September Moon e, quest'ultimo,
La barriera di fumo, che andarono a costituire l'intero
romanzo ELEONORA.
Fra
le altre opere di Engel Masatti ricordiamo: 'Il mondo di Gaia. Un'estate
da dimenticare', 'Il letto caldo di Vicka' e 'Il tutto di niente'.
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