i quaderni di Cico
 
 

 

 

ordinalo senza spese di spedizione

... e vai anche alla scheda di "ELEONORA (vol. II°) - September Moon"

"ELEONORA (vol. III°) - La barriera di fumo"

 

 

titolo "ELEONORA (vol. I°) - A ciascuno il suo destino"
collana i quaderni di Cico
autore Engel Masatti
ISBN 978-88-95106-33-5
©
gennaio 2007 - € 13,50 - pp. 315
studio e illustrazione di copertina di Simone Pieralli, elaorazione di Phab Postini


 

Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, prima, dopo e durante il bombardamento di Roma del 19 luglio 1943, Engel Masatti (da pronunciarsi Enghel, con la G dura, alla tedesca) ci racconta, in questo primo volume, i presupposti e le trasmutazioni di una storia densa di avvenimenti: l'intreccio di orgoglio, idealità e disperazione che coinvolge i giovani protagonisti in un'avvincente saga di amore e di passione accesa sino al fanatismo, nella singolare e universale psicologia di quegli anni e di quel mondo fascista e antifascista in assetto bellico.

 

 


 

Brano tratto dal romanzo ELEONORA (vol. I°)- A ciascuno il suo destino

(...) A ogni modo, giunti in spiaggia, fummo fatti spogliare. Avevamo indosso soltanto le mutande forniteci dall'esercito. Il sole ci avrebbe fatto bene, dissero i nostri infermieri. A un tratto, mi appartai dagli altri. Sento il bisogno di rimanere solo, dissi al mio angelo custode. Non ho memoria, ma non sono scemo e so badare a me stesso. L'infermiere si mise a ridere e lasciò che mi allontanassi di qualche passo.
Toccai l'acqua con la punta del piede. Chissà se sapevo nuotare! Perché non provare? Non me lo permisero. Non ero ancora maturo per questo genere di prova. Eppure, amnesia a parte, avevo sempre dimostrato di essere in possesso di tutte le altre mie facoltà. L'amnesia, questo tremendo vuoto nel cervello, era la sola cosa che limitasse la mia integrità.
Dopo due giorni mi permisero di entrare in acqua, sempre accompagnato da un infermiere. Notai, con stupore, che sapevo nuotare molto bene.
" Complimenti " mi disse l'angioletto che mi accompagnava, " eri forse un atleta? "
" Non lo so " risposi, " se sapessi questo, saprei tutto."
Intanto qualche cosa cominciò a ridestarsi in me.
Dopo una settimana di questa cura tra sole e acqua, dissi al mio accompagnatore che questo posto mi ricordava Viareggio.
L'infermiere, che doveva badare a me, non mutò espressione, né manifestò alcuna sorpresa. Non mi fece nemmeno capire quanto importante fosse stata la mia uscita.
Rientrato all'Istituto, dopo un paio d'ore fui chiamato in direzione, dove trovai un gruppetto di medici.
" Come mai lei, oggi, ha nominato Viareggio?"
" Non lo so " risposi, " è successo così, improvvisamente e senza una ragione plausibile."
" Lei non è toscano, si sente. Vuole soffermarsi un po' sul nome della città cui lei ha fatto cenno?"
" Mi ci soffermo, ma non ne esce fuori niente."
" Lei ha una ferita abbastanza estesa d'arma da fuoco sul polpaccio della gamba sinistra. E' stato ferito in guerra?"
" E' molto probabile. "
" A Viareggio, c'è una specie di zona di riposo per militari convalescenti. E' stato forse là ?"
" Non lo so. Non lo so. Non lo so "risposi tutto agitato. " Non ricordo nulla."
" Basta così, per oggi " sentenziarono i sanitari.
Continuammo ad andare in spiaggia e ormai mi consentivano di fare nuotate sempre più lunghe, finché un giorno, spossato dalla fatica, mi trascinai sulla spiaggia per carpire alla sabbia un po' di calore per il mio corpo intirizzito.
Fu allora che la vidi o meglio, che mi sembrò di vederla: Nora.
" Nora! gridai all'improvviso. Nora e Italo."
" Stai calmo e rientriamo subito " mi impose l'infermiere che mi prese delicatamente, ma con fermezza, per un braccio e mi pilotò, in stato di profonda agitazione, nello studio del dottore che seguiva il mio caso.
Ora piangevo senza ritegno; senza vergognarmi della mia debolezza.
Il velo si era squarciato e, attraverso quella fenditura, riuscii a vedere il film di tutta la mia vita.
Non mia madre, invocai; non i miei familiari cercai, ma Nora. Solo Nora.
Il dottore parve scosso per la scena cui aveva assistito e insistette affinché la smettessi di pensare. Cercò anche di indurmi a prendere il calmante che, di solito, assumevo quando mi trovavo in stato di agitazione.
" No, non lo voglio " risposi, " ora so tutto di me. Posso procedere a ricostruire il curriculum della mia vita. La prego di prendere nota."
Sciorinai tutte le notizie che riguardavano la mia esistenza. Fui dichiarato guarito, ma inabile al servizio militare. Non fu certamente quest'ultimo particolare a procurarmi dolore.
Dopo un mese fui spedito a casa, in licenza, in attesa di congedo.
Ma di Nora non c'erano notizie.
Mi mostrarono l'articolo che parlava della mia scomparsa. Lei, sicuramente, l'aveva letto e aveva perduto ogni speranza di ritrovarmi. Era chiaro che non mi avrebbe più cercato.
Ed io non sapevo nemmeno chi fosse.
Ora quasi maledicevo il destino che mi aveva fatto ritornare in me. Avrei preferito rimanere nell'incoscienza.
Pensai perfino di ritornare a Viareggio, ma la stagione, ormai, stava volgendo al termine e sicuramente non l'avrei trovata. Tra l'altro ricordai che mi aveva detto di essere soltanto di passaggio.
Ma perché ero stato così stupido da non insistere per farmi dare le sue generalità al completo? Anche Nora poteva essere un nome falso.
Passarono molti mesi e la mia depressione non accennava ad andarsene, finché un giorno, persa ogni speranza, decisi che era ora di mettermi a lavorare. Fu così che entrai in banca, uomo anonimo tra anonimi, senza aspirazioni, né ambizioni. Un corpo vuoto.

 

Engel Masatti (alias Lino Fabiani) è nato e vive a Tolentino, in provincia di Macerata. Il lieto evento, trasformatosi in tragedia per la morte della mamma, avvenne in un mese grigio come il novembre. La condizione di semi-orfano, oltre alla nascita in un mese - come dice lui - "assurdo per venire al mondo", influì forse negativamente, "ma non troppo", sul suo modo di vivere. Incertezza e curiosità furono gli elementi che concorsero a formare il suo carattere: a volte estroso, a volte esuberante e, in altre occasioni, grigio come un cimitero sommerso dalla nebbia. Con il tempo, oltre alla curiosità, Engel Masatti si accorse di avere una fervida immaginazione; perché, dunque, non tentare di fare il Narratore? Come cominciare? A un tratto, si ricordò di essere ancora in possesso di un manoscritto del 1942, nel quale si narrava di un fatto accaduto nel periodo più brutto della storia d'Italia, nell'ambiente studentesco. Aggiungendo elementi fantasiosi, pensò, poteva venirne fuori qualche cosa di interessante. Provò e, terminata la stesura della prima parte, dal titolo appunto A ciascuno il suo destino, non soddisfatto della presunta fine ingloriosa del suo eroe, sotto l'irresistibile impulso creativo, completò l'opera con altri due volumi, September Moon e La barriera di fumo, che andarono a costituire l'intero romanzo ELEONORA.

Fra le altre opere di Engel Masatti ricordiamo: 'Il mondo di Gaia. Un'estate da dimenticare', 'Il letto caldo di Vicka' e 'Il tutto di niente'.