temalibero
 
 

 

 

ordinalo senza spese di spedizione

 


... e di Emanuela Carli, leggi anche Se tu mi vuoi e Libertà agrodolce

 

titolo: "Un Amore lungo un'estate"
collana temalibero
autore Emanuela Carli
ISBN 978-88- 95106-48-9
€ 10,00 - pp.135 - © 2009


Un romanzo in prima persona rivolto a un “tu” che ha un sapore di poesia catulliana. Un “tu”che non è affatto vicino come potrebbe sembrare, o meglio lo è ma solo in presentia e la sua presenza si fa desiderare. “Un amore lungo un estate” potrebbe essere sospettosamente avvicinato come l'ennesimo racconto di una storia estiva, mentre in realtà non rappresenta la classica love-story a lieto fine: l'approccio dell'autrice è tutt'altro che scontato. L'amore viene presentato in tutte le sue sfaccettature, specialmente le più inspiegabili, ovvero quelle legate al tradimento e alla perdita della persona amata. Forse però la relazione più importante del romanzo è quella di “mutuo sostegno” e completa intesa tra la protagonista e il fratello, una costante del racconto, che ritorna così come quel rumore di sottofondo del mare che sembra quasi di percepire tra le righe durante la lettura. Temi emozionali non semplici, come quello del lutto o di un viaggio in un paese lontano
che può cambiarti la vita, vengono affrontati in maniera disincantata, ma non per questo cinica e le frequenti metafore,
genuine come la cucina che le inspira,
danno un tocco fresco
al romanzo d'esordio di questa autrice.

(Sara Bonazzi)

 


 
 


Brano tratto da "
Un Amore lungo un'estate"

Sono le 6.30 del mattino e fuori dalla finestra la prima luce dell’alba ormai avviata trapassa le spesse nubi della foschia mattutina. Impacchetto l’ultimo sacchetto con gli indumenti nella mia valigia e faccio scattare il click della serratura in modo che rimanga chiusa quasi ermeticamente. Mi avvolgo la sciarpa di lana più volte intorno al collo. Fuori ha l’aria di essere una giornata molto fredda. Il taxi mi sta già aspettando davanti al cancello di casa. Carico la valigia e partiamo. La tangenziale di Bologna è ancora semi deserta a quest’ora e socchiudo gli occhi ancora intorpiditi dal sonno mentre guardo il paesaggio grigio fuori dal finestrino.
Passiamo l’uscita 8 e decido:
“Scusi potrebbe fermarsi un attimo subito fuori dall’uscita 5?. C’è un piccolo cimitero” L’autista parcheggia la macchina e io scendo e cammino con il mio zaino in spalla a passi decisi verso l’ingresso. Prima di entrare estraggo il cellulare dalla tasca della giacca e compongo il numero di telefono a memoria. E’ uno di quei numeri che non si dimentica. La mamma di Marco mi risponde al secondo squillo. La sua voce è roca e strozzata. Devo averla svegliata visto l’ora.
“Ciao. Sono Emma”
Dall’altro capo nessuna risposta, solo un lieve silenzio mentre una folata di vento gelido spazza un mucchietto di foglie secche di fronte a me. Poi sento.
“Ciao come stai?”
Sento la sorpresa nel tono della sua frase, ma il suo timbro di voce mi appare cordiale e felice
“Tutto bene, sto partendo per un lungo viaggio di lavoro. Starò via per qualche mese”
Silenzio
“Mi chiedevo se quando torno ti andrebbe di venire a casa mia a prendere un caffè, magari parliamo un po’”
“Volentieri grazie”
“A presto allora”
“Ciao Emma, grazie”
Cammino in direzione della tomba di Marco.
Non l’avevo più vista dal giorno del funerale. E’ piena di fiori e ben tenuta. Osservo la foto che lo ritrae sorridente, con la sciarpa del Bologna al collo. Una foto fatta allo stadio quando il Bologna era ancora in B. C’ero anche io quel giorno quando Patrizio la scattò subito dopo che Bellucci aveva segnato contro il Catania.
Di nuovo si alza una folata di vento gelido che mi scompiglia i capelli legati precariamente con un elastico che mi vola via.
Apro lo zaino e appoggio Poppy sul granito freddo della lapide. “E’ giusto che stia con te”. Non dico altro. Mi giro e torno a passi veloci verso il taxi.
Il mio aereo è puntuale. Il decollo è rapido e sento il ruggito del motore e il corpo cadere indietro mentre appoggio la testa al finestrino. Sto piangendo.
Chissà se ad Auckland troverò qualcosa anche per me. Una dimensione, un mondo più sereno, una bozza di felicità. Chissà se l’altro emisfero riuscirà a cancellare almeno un po’ del mio dolore, a risanare un po’ delle mie perdite, ad asciugare almeno un quarto delle mie lacrime.

(...)


E mentre l’aereo passa tra le nubi vedo una scia bianca nel cielo e per un attimo impercettibile vedo il viso di Marco sorridermi e sento i brividi del gelo della folata di vento del cimitero. Un'allucinazione da stanchezza, un deja vù. O forse... uno di quei miracoli che la vita ci riserva e che noi umani cerchiamo sempre di spiegare scientificamente...
Ma il sonno mi prende lentamente e chissà se lì... nel mondo di Morfeo lo rincontrerò ancora...


 

Emanuela Carli è nata a Faenza (RA) il 12 ottobre 1982. Nel 2005 si è laureata in lingue e letterature straniere all'Università di Bologna con una tesi di laurea su Nick Hornby. Appassionata di letteratura e inguaribile viaggiatrice, Emanuela gestisce insieme alla sua famiglia il Bagno Ristorante Le Piramidi (http://bagnolepiramidi.spaces.live.com)
a Lido di Spina (FE), mentre d'inverno vive a Bologna dove lavora come interprete e insegna privatamente inglese e spagnolo. Da un anno ha aperto un blog su cui pubblica articoli su vari argomenti quali cucina, amore e recensioni letterarie.

Questo è il suo primo romanzo.