i quaderni di Cico
 
 

 

 

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Non fatevi trarre in inganno dal titolo: non è una storia pornografica. E' bensì la storia di un uomo affetto da una rarissima malattia, il quale, essendo giunto al crepuscolo dei suoi giorni decide di confessare un omicidio commesso insieme ad amici alcuni anni addietro. La sua dipartita - che coincide con la scomparsa dell'autore, in quanto è lui che scrive in prima persona - farà sì che la sorella prenda in mano le "sorti" del romanzo, cercando di capire se la storia del fratello fosse reale o frutto della sua fantasia di scrittore. Arianna (questo il suo nome) vivrà una serie di circostanze surreali, fino a scoprire che... Metafora o crudo resoconto di un reale ed efferato assassinio?...

 

 

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di Gordiano Lupi

 

titolo: "La Grande Inculata"
collana i quaderni di Cico
autore Simone Manservisi
ISBN 88-901716-5-0
© maggio 2006 -€ 7,00 - pp.122- illustrazioni di copertina e controcopertina di Andrea Tarli , concept grafico, di Phab Postini


"Primo. Questo libro è una confessione. Secondo. Leggendo questo libro molte persone subiranno danni irreversibili. Terzo. Mi rimane talmente poco da vivere che posso permettermi il lusso di DIRE TUTTA LA VERITA', soprattutto quella sull'omicidio di Robby.
Se questa storia non passerà inosservata, sarà dovuto essenzialmente alle rivelazioni che farò riguardo a quel brutale assassinio e alle querele che mi pioveranno addosso da amici, parenti degli amici e conoscenti, anche se in un angolino dentro me alberga la speranza che "La Grande Inculata" arrivi a traguardi prestigiosi perché opera di talento. Opera sperimentale inoltre: è infatti la prima volta che scrivo a ruota libera rigurgitando sul foglio immacolato tutta la sporcizia della mia anima. Non come in tutte le storie o racconti scritti in passato dove filtravo, correggevo, smussavo… e alla fine il risultato era solo un surrogato edulcorato di quello che doveva essere in principio.
Oggi è precisamente giovedì cinque febbraio duemilaquattro e proprio oggi festeggio il mio settantaquattresimo compleanno. "Complimenti, dimostri meno di trent'anni" potrebbe esclamare ironicamente qualcuno vedendomi. In effetti sulla mia carta d'identità c'è scritto Nato a Roma il 10/11/1974, quindi se non siete rimbambiti ho esattamente 29 anni e quasi tre mesi, ma l'arcano è presto svelato: da quando circa un anno fa mi è stato diagnosticato il Morbo Di Giacomo Kellerman - malattia rarissima che lascia una speranza di vita di massimo due anni - ho deciso di compiere gli anni più volte in un mese, per diventare vecchio anch'io e sentire cosa si prova. Visto che il crepuscolo è dietro l'angolo, fa meno male pensare di avere 74 anni anziché quasi 30..."

 

Simone Manservisi è nato a Roma nel 1974, vive a Castello d'Argile in provincia di Bologna. E' diplomato in grafica pubblicitaria e se gli si chiede che lavoro fa risponde sinteticamente "il parassita perché", dice, "altrimenti dovrei spiegare che cerco di lavorare il meno possibile al puro scopo di evolvere la mia mente e il mio spirito, creare, pensare, capire. E questi concetti il gregge non li recepisce..." Inoltre afferma: "Sono indiscutibilmente un disadattato che ad oggi ha svolto diversi lavori: portalettere, operaio comunale, giardiniere, serigrafo, animatore turistico, vendemmiatore. Le mie passioni sono cinque: scrivere, leggere (di tutto: dai classici ai gialli, dai saggi storici ai testi politici) disegnare vignette, giocare a calcio e bere birra e vino... Perché scrivo? Perché altrimenti o diventerei un serial killer o sarei già morto di cirrosi o di overdose!" Per sapere molto ma molto di più sul suo conto, visitate il sito www.dottormanser.it (ne vale la pena...)

Ha pubblicato: Come un fiore nel deserto (Nuovi Autori, 1997); Destinazione Moe (Oppure libri, 2000)