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... e di Carla Paolini, leggi anche Internectasie

titolo: "Translalie"
collana temalibero
autore:
Carla Paolini
ISBN 978-88-97424-89-5
€ 12,00 - pp.96 - © 2014 - In copertina, elaborazione grafica by Gabriel Popa, studente
del Liceo Artistico G. Greggiati, Ostiglia (MN).


“Queste sono narrazioni dischiuse a mo’ di finestrelle, su un orizzonte in continua mutabilità. Procedono, trascorrono, si dispiegano in preludi, vengono incontro a chi le interpreta come breccia per accedere ad altri panorami interpretativi…
Si espongono con caparbio, sciolto disordine, senza proporre soluzioni, certezze, né definizioni… sono solo richiami, modulati per indurre in tentazione:
la tentazione di ascoltarle...

 

 


... Non c’è differenza fra la stesura di qualche riga e la narrazione illimitata, nessuna raggiungerà mai una compiutezza che abbracci tutta la conoscenza… “In ciascuna idea molto è l’essere, ma infinito il non essere” sosteneva Platone e in questo “non essere” sta tutto ciò che rimane aperto all’indagine, all’esplorazione, all’operatività, allo studio e rende la testimonianza umana inesauribile”.

(Carla Paolini)

 


P R E-sunzioni dell’autore

Elogio all’ardente incostante bellezza di ciò che sta per raggiungere una nuova forma: alla dissociazione e all’associazione, all’accumulazione e alla sottrazione, all’interconnessione, all’osmosi e allo scambio fra alto e basso, fra gerghi ed eleganti raffinatezze linguistiche, ai tentativi di aprire un varco nella struttura del metodo, al vuoto che frammenta le pagine e “mostra la finitudine come orrizzonte e limite della conoscenza”… Mi servo di tutto per cercare la mia misura.

Traccio segni: sinopie irrisolte, campi espressivi aperti, dove il pensiero riesca a dispiegarsi espandendosi oltre la gabbia del definito… propongo la suggestione del non detto, dell’intuibile...
È una rinuncia alla sbrodolatura: l’orpello decorativo scialbo che disgrega l’unitarietà della cosa scritta, dilava la percezione e impedisce al senso di manifestarsi.
Mi va di costruire intrecci brevi da indagare, che abbiano il fascino dell’inespresso, propongo l’incompiutezza, che dà all’intento inusitati rintocchi, fra i quali chi ascolta possa accendersi di nuova intensità.
Cerco la sospensione, l’aura volatile dell’opera, l’essenza che l’accarezza, per insinuare l’intima intenzionalità del lettore e attrarlo lì, nella regione della parola, sosta temporanea, “dove il fondo nascosto di ogni cosa, può allora farsi presente” e rivelarsi nei reticoli della corrispondenza.
Distendo la voce in alternanze di silenzio, anse di vuoto, intercapedini, dentro cui ognuno trovi spazio per rintracciare sé stesso o dimenticarsi…

Queste sono narrazioni dischiuse a mo’ di finestrelle, su un orizzonte in continua mutabilità. Procedono, trascorrono, si dispiegano in preludi, vengono incontro a chi le interpreta come breccia per accedere ad altri panorami interpretativi…
Si espongono con caparbio, sciolto disordine, senza proporre soluzioni, certezze, né definizioni… sono solo richiami, modulati per indurre in tentazione: la tentazione di ascoltarle.

Ho il “frivolo sogno” di immaginare il mio lavoro non come un frutto ma un seme, che abbia la forza germinativa di far buttare pensieri rigogliosi in quelli che lo accolgono.

Vorrei avvicinarmi a chi non può confidare su un altrove verso cui evadere, ma deve sopravvivere senza speranza di evasioni. Forzato ad affrontare la fatica di essere qui e adesso, costretto a non arrendersi… e tuttavia, attraverso il riverbero della parola riesca a sorprendere, nella banalità del normale… lo straordinario.

Riprendo, scatto… sono flash, che illuminando, isolano minime vertigini di esperienza, movimenti di vita orchestrati in discontinuità, aperture attive, prese dalla smania di aver presente l’architettura della domanda… materiali in cui circostanza e forma si intramano, prima di sospendersi nello stacco della cesura.

Imbastisco giochi di ricordo, favoleggio su cose dal respiro breve. Situazioni interrotte che lasciano distinguere, “dalla soglia della parzialità e del non compimento le sconfinate regioni dell’inconoscibile”. Hanno subito la sorte dell’indugio, dell’isolamento e invocano la protezione della scrittura per non galleggiare alla deriva.

Mi figuro il possibile… mi raffiguro ogni possibile, dispiegato su un affresco senza fine, un insieme che non potremmo afferrare se non allontanandoci a distanze stellari. Eppure da vicino, proprio in quell’affresco, incontriamo dettagli, nuclei marginali di esistenze impazienti, da ritagliare, esplorare, identificare: da ammettere alla nostra dimessa comprensione. Ma attenti, che la consonanza non ci faccia accostare troppo… tutto si offuscherebbe.

Nella misura delle sillabe, nel ritmo, nella loro disposizione, come organi vitali, incistati nel corpo del linguaggio, inseguo la capacità evocativa… eco e orma traforata della nostra erranza.

Non c’è differenza fra la stesura di qualche riga e la narrazione illimitata, nessuna raggiungerà mai una compiutezza che abbracci tutta la conoscenza… “In ciascuna idea molto è l’essere, ma infinito il non essere” sosteneva Platone e in questo “non essere” sta tutto ciò che rimane aperto all’indagine, all’esplorazione, all’operatività, allo studio e rende la testimonianza umana inesauribile.

 

 

 

 

Carla Paolini vive e lavora a Cremona.
Si è dedicata per diversi anni allo studio di tecniche per la manipolazione della creta. Partecipa, in collaborazione con altri artisti, a progetti per varie manifestazioni culturali e a reading di poesia. È stata finalista (con la silloge MODULATI modulati) e più volte segnalata al “Premio Lorenzo Montano -Verona”, per la ricerca letteraria.
Ha pubblicato racconti, poesie, favole su antologie e riviste e le sillogi poetiche: Impronte digitali (1993); Diverso inverso (1995); Una x Una (1998); Ai cancelli del flusso (2001); Amori diVersi (2002); Modulati modulati (2004).
Da qualche anno pubblica anche sul suo blog: http://specchio.ilcannocchiale.it
Molti dei testi scaturiti da questa esperienza sono passati dallo schermo del computer alla pagina di carta e così sono nate le raccolte di brevi prose poetiche: Prosemi (2009) e
Internectasie (Cicorivolta, 2011).

website: www.carlapaolini.com
e-mail: carla.paolini@tin.it