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Brano
tratto da: "Roba
da sardi, ve la do io la Sardegna"
PREFAZIONE
Il presente
testo fu steso originariamente nel 2003 ma è stato ampiamente modificato
nellultima parte nel 2014, dal punto in cui termina lesposizione
della Storia di Sardegna (trovata tra i libri di mio padre in una
edizione in cinque fascicoli degli anni 1923-25 delleditore Il Nuraghe,
Cagliari, via Manno 41) e della Storia moderna della Sardegna dallanno
1773 al 1799 di Giuseppe Manno, anche adattandolo ai fatti degli ultimi
anni nel mondo.
Le modifiche sono state rese necessarie per più di un motivo. Innanzi
tutto era stata diversamente prospettata luscita della Sardegna
dalleuro in una supposta indipendenza con lassunzione del
dollaro come moneta sarda in una alleanza economica con gli Stati Uniti.
Di questa prospettiva, puramente economica, di cui non ero del tutto persuaso
nemmeno allora, ho poi fatto ammenda considerando anche i miei contrasti,
che già nel 2003 avevo evidenziato, con la politica estera americana,
alleata con molti Stati islamici solo per questioni di petrolio, in particolare
con lArabia Saudita, che ha il governo peggiore tra tutti gli Stati
islamici, essendo governata da una famiglia regnante che ha imposto la
sua dittatura fondata sulle norme rigorose del Corano, in violazione dei
più fondamentali diritti umani, nonostante essa faccia parte vergognosamente
dellONU, da cui dovrebbe invece essere espulsa perché le
sue leggi sono in contraddizione patente con i principi che regolano la
Carta dellONU. Inoltre la scellerata invasione dellIraq, nonostante
avesse un governo laico, se pur dittatoriale, come quello di Saddam Hussein,
ha portato ad una destabilizzazione di tutto il Medio Oriente con la grave
conseguenza del manifestarsi della faccia vera dellislamismo del
Corano che è quella degli invasati tagliagole dellIsis, che
vorrebbero imporre la rinascita di un califfato partendo dai territori
della Siria e dellIraq da essi parzialmente occupati anche per la
scellerata opposizione al governo del laico Assad, che, baluardo contro
il fanatismo islamico e garante della libertà dei cristiani, ha
subìto lindebolimento a causa di una confusa galassia di
gruppi islamisti, che, pur divisi tra loro, ma uniti contro il governo
di Damasco dal comune progetto di instaurare la Sharia di uno Stato
islamico, hanno avuto il sopravvento sul cosiddetto Esercito Siriano Libero
(ESL), che fu il primo a muovere guerra ad Assad con il sostegno militare
della Francia, dellInghilterra e degli Stati Uniti, ancora follemente
convinti di poter esportare la democrazia negli Stati arabi. Con la conseguenza
di aver favorito lalleanza del cosiddetto Esercito Libero con il
Fronte nazionale degli islamisti sostenuto dallArabia. Il Fronte
Islamico non riconosce i concetti di laicità e democrazia e si
prefigge come scopo ultimo linstaurazione di un emirato islamico
in Siria, governato secondo le leggi della Sharia. Sebbene la branca
ufficiale di Al-Qaeda in Siria sia il Fronte al-Nusra, sono emerse prove
di una forte correlazione tra il Fronte Islamico e lorganizzazione
terroristica transnazionale dellIsis, con la conseguenza ulteriore
della penetrazione anche in Siria dellIsis, divenuto padrone della
maggior parte del territorio siriano con locculto sostegno dello
sporco doppio gioco della spregiudicata politica dellArabia e del
Qatar, essendo stato lasciato ultimamente alla Russia lonere di
difendere il governo di Assad. Nello stesso anno 2011 inizia la rivolta
in Libia contro il governo libico di Gheddafi da parte di coloro che,
soprattutto giovani, incoscienti, ascoltando le sirene della falsa primavera
araba, che io definii subito linverno arabo, chiesero laiuto
del riconoscimento della loro richiesta di democrazia, in realtà
preparandosi a provocare il caos che sino allora era stato evitato da
Gheddafi, che, ormai divenuto un moderato nonostante i suoi comportamenti
bizzarri, era lunico che potesse garantire lunità della
Libia tenendo a freno una confusa presenza di tribù che per tradizione
erano vissute separate e in conflitto tra loro in una profonda anarchia
anche durante il dominio coloniale italiano. Il suo islamismo era solo
di facciata, strumentale, al fine di non opporsi apertamente ad una popolazione
islamica, dovendo prevalere su di esso un socialismo reale che superasse
lintermediazione dei partiti e delle tribù che rappresentavano
una sfaldatura della Libia, arrivando ad una intesa con essa cooptando
i loro vertici nel potere decisionale. Tale era la Giamahiria. Ma, scoperchiato
il vaso di Pandora della rivolta, di coloro che richiedevano la democrazia
dei partiti, tutte le intese saltarono. Si formò un Consiglio Nazionale
di Transizione (CNT) che ingenuamente lOccidente credé potesse
sostituirsi pacificamente al governo di Gheddafi. La conseguenza fu invece
la spaccatura della Libia in due governi fantasma non aventi più
alcun potere sulle tribù, diffuse sulla maggior parte del territorio
libico. Incoraggiati dalla TV dellArabia Saudita, che, propagandando
cifre false dicendo che già allinizio della rivolta vi erano
stati 10.000 morti, e, come se essa potesse farsi paladina di una democrazia,
mentre essa aveva come unico scopo quello di sbarazzarsi del suo oppositore
Gheddafi per instaurare in Libia un governo islamico, e non laico, da
prima Stati Uniti, Francia e Inghilterra, pur contro lopposizione
della preveggente Russia, mandarono i loro consiglieri militari per sostenere
limpotente CNT, poi intervennero con i bombardamenti della coalizione
della NATO, a cui si aggiunse anche lItalia per richiesta del peggiore
presidente della Repubblica che fu il voltagabbana carrierista e spregiudicato
ex comunista Napolitano, colui che nel 1956, servo di Togliatti, approvò
linvasione dellUngheria dicendo che i carri armati sovietici
avevano riportato la pace in Ungheria sì, ma con 20.000
morti e poi filoamericano sfegatato. Si aggiunga il tradimento
da parte del governo Berlusconi nei confronti di Gheddafi, che precedentemente
aveva accolto a Roma per due volte con grandi onori concludendo accordi
economici. Gheddafi non fu ascoltato dalla coalizione della Nato nemmeno
quando egli si dichiarò disposto a trattative di pace con i ribelli.
La coalizione preferì continuare a sostenere i rivoltosi non essendo
capace di prevedere le conseguenze del loro rifiuto di trattare con Gheddafi.
Infatti, nel caos conseguente vi fu la spaccatura della Libia con due
governi indipendenti, luno a Tripoli con un governo islamista composto
anche dai Fratelli Musulmani, e laltro, cosiddetto laico, spostatosi
a Tobruk, nella Cirenaica, avendo dovuto spostarsi da Bengasi, contesa
dagli islamisti, non avendo nemmeno un reale controllo su tutta la Cirenaica,
da dove era partita la rivolta, ma avendo, nonostante ciò, il contraddittorio
riconoscimento da parte dellOccidente come unico governo legittimo.
Gheddafi non fu ascoltato quando alla TV, allinizio della rivolta,
mise in guardia gli occidentali intervenuti militarmente contro di lui
dal pericolo dellinfiltrazione di Al-Qaeda, che stava già
avvenendo. Basta ascoltare il suo discorso del 23 febbraio 2011 contro
questo pericolo. Per ascoltarlo scrivere su Google: il discorso integrale
del rais muammar el Gheddafi alla tv. Avvenne di peggio dopo la sua morte,
quando fu barbaramente ucciso da rivoltosi del CNT. Nel caos seguito alla
sua morte buona parte del territorio centrale della Libia è oggi
controllato dallIsis, che ha sotto il suo controllo la città
di Sirte. La conseguenza di questo caos libico è stata la trasformazione
della Libia in regione di confluenza di una enorme massa di clandestini,
provenienti anche da Stati islamici subsahariani, che hanno invaso e invadono
lEuropa provenendo in Italia dalla Libia, utilizzata per venire
in Europa anche da quelli che promossero la rivolta in Siria e che furono
ritenuti a torto profughi di guerra, mentre erano invasori islamici, i
maggiori responsabili del caos della Siria per avere promosso liniziale
rivolta contro il laico Assad ed essere poi fuggiti vigliaccamente lasciando
spazio ai criminali dellIsis, invece di sostenere Assad per combatterli.
Invasori accampanti disonestamente un diritto dasilo in base ad
una male intesa Convenzione di Ginevra, che riconosce il diritto dasilo
solo a quelli che fuggano da un Paese che non sia in stato di guerra e
che non vi possano rientrare perché perseguitati singolarmente,
mentre questi invasori sono essi stessi la causa dello stato di guerra
del loro Paese. LEuropa, con la sua politica dellaccoglienza
ispirata alla cultura della società multiculturale e multirazziale,
ha raccolto oggi il suo mal seminato, il terrorismo islamico.
Proporre dunque unalleanza economica di una Sardegna indipendente,
e vietante la presenza di islamici, con gli Stati Uniti, da considerarsi
oggi il male assoluto anche perché alleati da sempre, oltre che
della Turchia membro della Nato e divenuta Stato islamico per avere
cambiato la Costituzione laica di Kemal Ataturk anche dellArabia
Saudita, con cui fanno ancora affari gli Stati occidentali, compresa lItalia,
vendendo ad essa anche armi nonostante abbia il peggiore governo della
Terra e sia finanziatrice del terrorismo islamico, compreso quello dellIsis,
avrebbe significato una, se pur implicita, accettazione della loro scriteriata
e fallimentare politica estera. Gli Stati Uniti hanno avuto nel dopo guerra
presidenti uno più deficiente dellaltro. Già da quando,
andando a ritroso nel tempo, in Afghanistan armò i mujaheddin per
combattere il laico governo comunista sostenuto dalla presenza sovietica,
nonostante che tale governo avesse cercato di portare verso la modernità
lAfghanistan con riforme agrarie che assegnavano ai contadini le
terre sottratte ai feudatari grandi proprietari terrieri, con lestensione
dellistruzione e con la liberazione delle donne dalla schiavitù
musulmana concedendo ad esse parità di diritti anche con la concessione
ad esse del voto. Gli Stati Uniti furono la causa della fine della politica
riformatrice e modernizzatrice dei governi comunisti e della presa del
potere da parte dei talebani. Né gli Stati Uniti, complici la Francia
e lInghilterra, interessati solo al petrolio, si mossero per sostenere
in Iran il governo dello Scià, che aveva dovuto introdurre un dispotismo,
riconosciuto illuminato, nella sua volontà di laicizzare lo Stato
e di modernizzarlo con la riforma agraria e industriale, la creazione
di imprese con partecipazione agli utili degli operai, il suffragio femminile
e il divorzio, lincentivo allalfabetizzazione e alla civilizzazione
del Paese. Ma queste riforme, imposte con il dispotismo, sino allesautorazione
del parlamento, provocarono la rivolta della borghesia e, soprattutto,
del clero sciita, che veniva privato dei vecchi benefici ed espropriato
di molti beni immobili che erano stati sempre esentati dalle tasse. Si
reclamò la democrazia da parte dei giovani, che, provocando in
tutto lIran delle rivolte, causarono il contrario della democrazia
con la fuga dello Scià e il ritorno nel 1979 di Khomeyni, che,
esiliato dallo Scià, introdusse la dittatura islamica. Oriana Fallaci
il 26 settembre 1979 in una sua intervista a Khomeyni osservò:
Anche laereo sul quale è tornato in patria è un
prodotto dellOccidente. Anche il telefono con cui comunica da Qom,
anche la televisione con cui si rivolge al paese così spesso, anche
questo condizionatore daria che le permette di starsene al fresco
nella calura del deserto. Se siamo così corrotti e così
corruttori, perché usa i nostri strumenti di male? Risposta:
Perché queste sono le cose buone dellOccidente. E non
ne abbiamo paura e le usiamo. Noi non temiamo la vostra scienza e la vostra
tecnologia, temiamo le vostre idee e i vostri costumi. Il che significa
che vi temiamo politicamente, socialmente. In un mio saggio del
1979 avevo commentato questa insensata risposta così: la
scienza non può oggi da sola esportare soluzioni politiche e altre
immagini del mondo se non si allea con la forza delle armi, anche contro
il terrore imposto da una maggioranza che accetta i contenuti della scienza
ma non il suo spirito di ricerca. Ma quando si alleasse per imporre una
determinata immagine del mondo curerebbe un male con un altro male, fosse
pure minore (Al di là del vero e del falso. Saggio di teologia
negativa. Da Husserl a Heidegger, Università degli studi di Cagliari,
Annali della Facoltà di Magistero, Anno 1978-79). Con ciò
volevo già allora dire che lOccidente non poteva pretendere
di esportare la democrazia negli Stati islamici con le armi in uno scontro
tra culture diverse quando la cultura islamica rifiuti di accettare dallOccidente,
non determinate visioni del mondo religiose o politiche, con i cosiddetti
valori morali dellOccidente, ma una visione del mondo che sia derivabile
dai contenuti della conoscenza scientifica, che, essendo una metacultura,
con lo spirito di libertà che essa comporta, sovrasta le diversità
tra le culture ed implica nei suoi risultati la laicità dello Stato.
Laicità che lEuropa si conquistò, insieme con la rivoluzione
scientifica del 600, anche sulla base del diritto naturale. Nel
2005 (in Scontro tra culture e metacultura scientifica. LOccidente
e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche
e antislamiche) ho espresso ampiamente tale tesi aggiungendo che è
lo stesso Occidente che favorisce oggi il terrorismo islamico commerciando
con gli Stati islamici, vendendo ad essi, in cambio del petrolio, i prodotti
della scienza e della tecnologia occidentali, cioè aerei, navi,
armi, auto, treni, macchine ospedaliere, farmaci, etc., senza i quali
gli Stati islamici, che tutto importano non essendo capaci di una organizzazione
scientifica e tecnologica, sarebbero condannati a rimanere isolati dal
resto del mondo e ridotti allimpotenza dello stato di natura. Armi
che lOccidente si trova poi puntate contro se stesso. Aggiungasi
la scellerata politica dellaccoglienza che ha reso lOccidente
ostaggio del terrorismo islamico a causa di una mal concepita democrazia,
favorendo la quarta invasione islamica dellEuropa dopo quella araba
e quella dei turchi selgiuchidi e ottomani.
La fine dellUnione Sovietica, iniziata disgraziatamente con Gorbaciov,
ha liberato le forze del fanatismo islamico che prima rimaneva compresso
e disarmato dal timore della sovrastante potenza sovietica, governante
direttamente le repubbliche sovietiche con maggioranza musulmana e protettrice
degli Stati islamici aventi governi militari laici. Durante la cosiddetta
guerra fredda lEuropa ha goduto di decenni di pace, come mai prima
era capitato. Scomparsa lUnione Sovietica si ebbe subito dopo, quasi
di riflesso, la guerra civile nella comunista Jugoslavia, con sua la divisione
in vari Stati, tra cui la Bosnia avente una forte presenza musulmana che,
retaggio della dominazione turca, avrebbe voluto instaurare un governo
islamico.
Lintervento della Nato a favore dei musulmani provocò la
reazione dei cristiani ortodossi serbi bosniaci, contro cui intervennero
nel 1995 le truppe Nato, sotto la falsa copertura dei reparti ONU, che
non aveva previsto un intervento che non fosse imparziale. I serbi riuscirono
tuttavia ad evitare che la Bosnia diventasse uno Stato con governo islamico
e costituirono la Repubblica Serba (da non confondere con la Repubblica
di Serbia con capitale Belgrado), una delle due entità politico-amministrative
della Bosnia, essendo laltra costituita dalla Federazione della
Bosnia ed Erzegovina di croati e musulmani. Egualmente, ebbero libera
uscita i musulmani dellAlbania, prima tenuti sotto il ferreo giogo
del partito comunista ateo nella Costituzione. Ad aiutare ulteriormente
i musulmani della ex Jugoslavia ci pensò lo scellerato intervento
della Nato, pur contro il veto della Russia e della Cina in sede di Consiglio
di sicurezza dellONU. Infatti, con la complicità dellItalia
del governo DAlema che offrì alla Nato le basi militari americane
in Italia, nel 1999 seguirono i bombardamenti su Belgrado perché
il governo della Serbia difendeva i serbi cristiani del Kosovo che non
volevano sottostare ad un governo islamico e difendeva il territorio del
Kosovo, che, pur con maggioranza albanese musulmana, ma a causa dellimmigrazione
degli albanesi nel Kosovo, era stato dal XIV secolo la culla storica del
regno serbo. La conseguenza fu la nascita dello Stato del Kosovo albanese
e musulmano mai riconosciuto dalla Serbia, pur con la concessione di una
autonomia politico amministrativa concessa al nord cristiano serbo del
Kosovo. E oggi il Kosovo si è scoperto essere covo europeo di propaganda
terroristica.
Paradossalmente, la fine della guerra fredda tra Occidente e Unione Sovietica,
che garantiva la pace su fronti avversi, ha portato alla guerra calda
tra Islam e Occidente, facendo uscire come topi dalle fogne i musulmani.
Rimane in Europa la Russia come baluardo contro lespansione dellislamismo.
E con essa lOccidente dovrà allearsi se vuole salvarsi da
un comune nemico che è lislam.
Si aggiunga lulteriore riflessione su tutte le contraddizioni interne
agli Stati Uniti, che, pur avendo dei centri di ricerca scientifica che
sono i migliori del mondo, provenendo da essi anche tutte le più
importati innovazioni tecnologiche, tuttavia sono anche la fonte storica
di tutte le mode e di tutti i comportamenti sociali più negativi
nel mondo occidentale, con riflessi sugli Stati dellEuropa occidentale,
a causa di una società che è preda di forti contrasti sociali
nella sua popolazione meticciata, con le incancellabili tensioni tra bianchi
e negri, che ne compromettono una identità nazionale. Non poteva
essere presa in considerazione unalleanza con gli Stati Uniti dove
è libera la vendita delle armi, secondo una tradizione recepita
dalla cultura del Far West, e lassistenza sanitaria nazionale per
tutti i cittadini rimane tuttora fuori della predominante concezione politica,
essendo tale assistenza subordinata al pagamento di una assicurazione,
con la conseguenza che ne sono escluse le classi indigenti. Stati Uniti
dove il liberalismo si identifica con il più sfrenato individualismo
del peggiore capitalismo e con la mancanza di una politica di aiuti sociali
da parte dei governi dei vari Stati. Si aggiungano ancora i riflessi che
ha avuto sullEuropa occidentale la crisi economica statunitense,
dati gli stretti legami delleconomia europea degli Stati della zona
euro con gli Stati Uniti.
In secondo luogo le modifiche apportate riguardano la critica dellUnione
Europea, che ha defraudato gli Stati che la compongono della loro sovranità
politica e monetaria, con tutte le conseguenze negative che lhanno
portata ad una fase di recessione economica. LUnione Europea è
una costruzione del tutto artificiale nata dallutopia di unEuropa
politicamente, prima che economicamente, unita. Poiché lunità
politica europea rimarrà sempre unutopia a causa delle differenze
linguistiche, culturali ed economiche, negare le quali significherebbe
rinunciare alle proprie identità storiche, lunione economica
e monetaria sarà destinata ad un fallimento.
Nellipotesi di una Sardegna indipendente, per quanto utopica possa
essere considerata, si trattava dunque di uscire dalla stretta dei due
mostri Scilla e Cariddi, cioè degli Stati Uniti e dellUnione
Europea. Ma non potendo la Sardegna rimanere senza alleanze economiche
e difese militari loriginaria alleanza con gli Stati Uniti è
stata sostituita con lalleanza con la Russia per vari motivi. Oggi
la Russia, pur essendo ormai anchessa preda del capitalismo, con
forti disparità sociali, è tuttavia un baluardo storico
contro il relativismo corruttore di cui è preda lEuropa occidentale.
Corruzione che ha contagiato persino la Chiesa nel suo dialogo interreligioso
con lislamismo, facendosi anchessa, con i governi dellUnione
Europea, cavallo di Troia dellinvasione islamica. La Russia europea,
al contrario, non meticciata da invasioni dallAfrica e da Stati
islamici, rappresenta, nel suo essersi dichiarata in passato come terza
Roma dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, la continuità con
un passato che lEuropa occidentale ha ormai perso. La stessa Chiesa
ortodossa rappresenta in questo senso un baluardo contro il relativismo
culturale di cui è preda lUnione Europea. La Russia è
ridiventata una grande potenza economica e militare che può fungere
da contrasto nei confronti dellUnione Europea, che dipende dalla
Russia più di quanto la Russia dipenda da essa. Infatti La Russia
può ben indirizzare verso lAsia le sue ricchezze energetiche
derivanti dal gas e dal petrolio, mentre lUnione Europea, a cominciare
dallItalia, grande esportatrice dei suoi prodotti in Russia, perderebbe
una gran parte del suo mercato. Oggi è più europea la Russia
nelle sue tradizioni storiche di quanto lo sia lEuropa occidentale
meticciata e preda del relativismo e dellinvasione islamica.
Il testo rappresenta certamente unutopia. Infatti è presentata
nella forma di un sogno. Ma anche la Repubblica di Platone era unutopia.
Tanto è vero che lultimo Platone abbandonò questa
utopia nellultima opera le Leggi, dove Platone venne a patti con
la realtà, non rinunciando però del tutto a prospettare
uno Stato che conciliasse lutopia con la realtà. Nel presente
testo gli aspetti puramente utopici rimangono tuttavia funzionali ad una
nuova e migliore costruzione di una realtà politica e sociale della
Sardegna.
Rimane da spiegare lorigine della bandiera sarda. Come appare in
copertina essa non rappresenta loriginaria bandiera che la Sardegna
assunse durante la dominazione aragonese. Infatti la benda sui quattro
mori stava sulla fronte e non sugli occhi e con le facce rivolte a sinistra
per chi le guarda. Ho preferito conservare la benda sugli occhi per i
motivi spiegati appresso. Daltronde è questa la bandiera
conservata dal Partito Sardo dAzione.
La bandiera si dice risalga al 1281 e sia stata introdotta dal re Giacomo
II nel 1326. I quattro mori rappresentavano sia la riconquista iberica
con la vittoria di Pietro I dAragona sui musulmani nella battaglia
di Alcoraz (1096), sia lunificazione di Aragona, Catalogna, Valenzia
e Maiorca. Tale vittoria sarebbe stata ottenuta grazie allaiuto
di San Giorgio, che aveva come stendardo una croce rossa su sfondo bianco.
Questo stendardo fu poi impiegato come bandiera aggiungendo nei riquadri
le teste dei quattro mori. Originariamente in Sardegna la bandiera fu
portata dallesercito di Martino il giovane, che sconfisse quello
del Giudicato dArborea nella battaglia di Sanluri del 1409. Essa
aveva le teste dei mori senza bende. Queste apparvero sulla fronte, come
segno di regalità, solo nel 1590, come documentato nella corte
dello Stamento militare durante la dominazione aragonese. Soltanto quando
la Sardegna passò al Regno piemontese le bende furono calate sugli
occhi. Tuttora non è chiaro se questo cambiamento sia dovuto per
caso allerrore di un copista o sia stato voluto appositamente per
simboleggiare lo stato di sottomissione dei sardi. In ogni caso le teste
dei mori furono sempre rivolte a sinistra con riferimento allasta
della bandiera. E in tale versione la bandiera fu assunta come simbolo
del Partito Sardo dAzione sin dalla sua fondazione ad opera di Camillo
Bellieni ed Emilio Lussu. E rimane tuttora nello stemma della Regione
Sardegna. Ma con le bende sulla fronte. La conservazione della benda sugli
occhi doveva nellintenzione dei fondatori significare lo stato di
vittime in cui si trovavano i sardi, che, pur dopo avere con il loro sacrificio
di sangue, contribuito alla vittoria nella prima guerra mondiale con la
Brigata Sassari, si vedevano ancora tenuti in uno stato di asservimento.
E le teste dei mori avrebbero dovuto significare tale stato. Tuttora il
Partito Sardo dAzione conserva come suo simbolo la bandiera con
i quattro mori bendati sugli occhi e rivolti a sinistra per chi guarda.
Nonostante nel 1999 la Regione Sardegna abbia deciso di modificare la
bandiera, ma non lo stemma, sia riportando le bende sulla fronte sia volgendo
le teste verso destra a significare lo sguardo verso il futuro.
Quando fondai la Lega Sarda nel 1990 volli assumere come simbolo quello
originario del Giudicato dArborea, lultimo Giudicato indipendente,
a testimoniare lultima resistenza di una parte della Sardegna contro
linvasore aragonese.
Esso è rappresentato da un albero cosiddetto eradicato in forma
stilizzata e di color verde in campo bianco. È stato assunto come
simbolo della Banca di Sassari, se pur con forma e colore modificati.
Così pure è stato assunto dopo la Lega Sarda dal partito
Indipendentzia Repubrica de Sardigna, che ne ha modificato solo il colore,
portandolo inspiegabilmente dal verde al nero. Non è documentato
storicamente che questa figura di albero sia derivata dai templari, che
si sarebbero ispirati al candelabro ebraico a sette bracci.
(...)
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