
IL
LIBRO
Incroci d'amore. Sull'autostrada
Ione Vernazza
al sesto romanzo con Otorut:
"racconto il caso come un pretesto
per volersi bene."

Ione
Vernazza con lo psicoterapeuta Giovanni Lattarulo
Varese - È una simpatica signora che vive sola con una gatta
in una grande casa che ha messo in vendita: Ione Vernazza sogna di trasferirsi
al mare in Liguria, magari proprio a Vernazza.
Ha una grande passione per la scrittura e ha pubblicato sei romanzi
a partire dal 2005, l’ultimo è Otorut, fresco di stampa
(Cicorivolta). Pubblica racconti suoi e di altri autori sul sito www.ione-anguilla.it
e, con grandissima ironia, scrive dediche per sé sui suoi libri.
Una carriera di insegnante alle spalle, ora pensionata
ci racconta come è arrivata alla scrittura.
"Grazie ad Adriana Bolchini la mia maestra di parapsicologia. Mi
aveva fatto realizzare alcune interviste ai maghi di Milano: ne rano
venuti dei racconti che lei mi ha spronato a pubblicare. Il mio primo
libro, autobiografico, è stato Campo 58, sulla costruzione
di una casa e i rapporti tra le persone con cui mi confrontavo in quel
momento. Nei miei libri metto sempre il morto, che di solito è
il "cattivo" di turno. Ora sto scrivendo una raccolta di racconti,
La collana di liquerizia, ma forse
non metterò il morto, solo uno su una sedia a rotelle. E’
un libro sulle donne che non collaborano tra loro".
Di
che tratta Otorut?
"Otorut è la pronuncia di autostrada in francese, autoroute
dove si incontrano persone in modo casuale e si intrecciano ogni genere
di rapporti. Vuole rendere giustizia a chi si autodistrugge per amore
e vorrebbe spronare alla ricerca di sé stessi. La chiave della
felicità, per tutti i protagonisti della storia, è l’amore,
da elargire e da ricevere".
Ione
svolge anche un’attività insolita, è cerimoniere
per la So.Crem.
"E’ un laico che aiuta a elaborare il lutto e assiste i parenti
di chi viene cremato. La cremazione è per certi aspetti piuttosto
squallida, i parenti si sentono abbandonati. Spesso il defunto ha deciso
di farsi cremare contro la loro volontà, quindi la presenza di
un operatore nel momento del commiato è importante. Più
che agire in prima persona formo gli operatori. A Varese abbiamo rotto
un tabù, la gente richiede sempre più queste cerimonie.
Sono iscritta alla So.Crem da 28 anni, ora sono probiviro".
Oltre
alla scrittura lei ha anche altri interessi…
"Si, la pranoterapia. Per caso alcuni anni fa mi ero rivolta a
un pranoterapeuta per cure, mi aveva fatto le foto kirlian per misurare
il potenziale di energia nel corpo e aveva stabilito che ero predisposta.
L’argomento mi interessava dal punto di vista culturale, frequentando
un corso avevo conseguito un attestato valido a livello europeo, come
quello di cerimoniere ai funerali. Ho partecipato a sedute ma avevo
in me dei blocchi e non incameravo le energie altrui: così ho
smesso. Mi ero interessata anche al paranormale e alla massoneria. Frequentando
i massoni ho capito il significato dei grembiulini, dei guanti bianchi
e dei passi che si devono fare. C’è una simbologia precisa,
molto interessante da vedere e studiare".
