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i quaderni di Cico
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TITOLO FUORI CATALOGO WoW ragasssiii, dopo LA LADRA DI SPAGHETTI e Giulio Einaudi Editore, ecco un'altra bella notizia!!!... i diritti de IL CIELO CAPOVOLTO sono stati acquisiti presso Cicorivolta da Bompiani-RCS Libri SpA.
"Il cielo capovolto" già edito da Cicorivolta nel 2009, è stato ripubblicato per BOMPIANI il 9 maggio 2012 |
titolo:IL
CIELO CAPOVOLTO (brano tratto dalla prefazione di Pino Roveredo) Se passate sotto il cielo di Antonella, troverete una folla di sbadigli, e dietro, file di abbracci senza braccia, baci senza labbra, e scosse addormentate e incapaci di agitare un angolo di vita o una punta di cuore. Andando, troverete anche la storia di un’alba, un’alba che, col vestito del tramonto, spalancò la bocca dello stupore con la bellezza di un sole mai visto. Un sole tondo come il mondo, che si lascia prendere con le mani, girare sopra un dito, e fermare dove un sogno si può concedere il privilegio del volo. -
Antonella, ma dove vai?... I
love you America! I love you, i love you… Se passate sotto il cielo
di Antonella, troverete un tetto di stelle senza nome, e una tempesta
di illusioni dove è assolutamente vietato perdere. Bene così
Antonella, avanti così Antonella, dai che sei forte, Antonella!
Sì, forte, forse troppo….
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A
volte pensiamo di poter raggiungere toccare afferrare prendere la nostra
fetta di Felicità. La nostra fetta di “America”. Quella
che ci spetta, siamo convinti. E soprattutto crediamo di sapere dove
cercarla. Il cammino ci è chiaro e l’unica cosa che ci spaventa
è abituarci ad aspettare. Non vogliamo aspettare. Non abbiamo
tempo. Così, a volte, le briglie della coscienza ci sfuggono
di mano, e sfrecciano e bruciano le strade del nostro personale Tempo.
Ma può capitare che veniamo sconfitti da infiniti incontri, o
anche soltanto da qualche sberla feroce mal digerita e dal rumore assordante,
insostenibile, della delusione che implode in noi. Ed è così
che viviamo il cielo capovolto. L’amnesia del nostro innato saper
volare. Tanto che, progressivamente delusi nelle nostre aspettative
di successo, in preda a vertigini terribili, finiamo per sentirci soli,
abbandonati e contratti nel desiderio unico, finale, irrinunciabile,
di conoscere ciò che in verità è la malattia della
Sofferenza e della mancanza che essa scava nel nostro cuore. Dopodiché,
dopo la vera verità, vogliamo e dobbiamo arrivare fino in fondo
alla nostra fetta di “America”. Perché solo arrivando
fino in fondo al vuoto potremo rinascere, portatori sani dei nostri
tratti più autentici, con tutto il peso di un vero trasloco dell’anima
dietro le spalle. A quel punto, molto spesso, la nostra rinascita e
la nostra nuova Vita saranno state portate in salvo per mano di un Angelo
che ha rimesso il nostro cielo a posto. (Paolo West)
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(brano tratto da "IL CIELO CAPOVOLTO ") (...) uno 18
February 1999 In piedi,
sulla terrazza di un appartamento tra Broadway e Bleecker street, uno
dei quartieri in voga della city, a due passi dal Greenwich village. È
inverno. Febbraio. Sui tetti, il grande freddo di New York è così
potente che ti obbliga la rigidità della statua. Da tre anni
vivevo a New York, la sentivo mia. Quando la vidi per la prima volta avevo
diciotto anni, poco più che adolescente. Provai un’emozione,
una carica, un’energia, un battito così intenso, da volerla
stringere senza pensarci, corpo a corpo. Mi sembrava di conoscerla da
sempre, di conoscerne i dettagli, le fragilità, la voce. E poi,
la vitalità, la potenza, la rabbia. Era deciso: un giorno avrei
vissuto al centro del mondo, nella città che non dorme mai, come
canta Frank Sinatra. Io, ragazza che proveniva da una piccola città
del nord d’Italia, mi volevo trasferire nella grande mela. New York…
was a dream. Così alcuni anni dopo, al ritorno da un viaggio d’affari
in America - lavoravo per l’azienda di famiglia - conclusi che poteva
succedere di tutto nella mia vita ma nel mio futuro c’era un nome:
New York! New York! New York! Dopo un mese
avevo pronti i bagagli, destinazione AMERICA. Non riesco
ancora a capire quella notte. Impasto scaglie di memoria, ricordi che
si possono toccare, che hanno colori, sapori inconfondibili, odori che
ti restano addosso per sempre. Frammenti di vita arrivano alla mente uno
per volta per difenderti, per rendere il dolore più accettabile.
Eppure, quando la memoria li prende per mano insieme, l’impatto è
così violento, e aspro, e duro da sopportare, che egoisticamente
vorresti solo poter evadere da tutto. Non pensi che qualcuno leggendoli
potrebbe riconoscersi nello stesso intollerabile dolore e che ritrovando
il proprio passato forse si sentirebbe meno solo. Ma come posso ricordare
senza sentire i brividi, senza pensare alle persone care che ho fatto
così immensamente soffrire. Se solo potessi cancellare tutto per
loro. Solo per loro vorrei far tacere quel dolore. Perché è
successo? Da cosa nasceva la mia disperazione? Dove si sono nascoste le
immagini che vedevo? America America America… due Guardo fuori
della finestra. Sto cercando un’immagine, un ricordo, un pensiero
da trattenere. Finestra sul mondo capovolto. Stanza d’ospedale ai
confini con la realtà, al limite della sanità. In lontananza
tutta Manhattan. I colori sciolti di una metropoli al tramonto invadono
con forza lo squallore della camera. (...)
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Antonella
Gatti Bardelli è nata a Trieste
il 13 giugno 1969.
Dopo essersi diplomata in lingue, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Padova. Ha vissuto e lavorato a New York fino al 1999. Il cielo capovolto è il suo primo romanzo. Oggi vive a Udine. |
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