Francesco De Nigris
Humoresque è il titolo del libro di Francesco De Nigris, un’antologia di racconti pubblicata da Cicorivolta Edizioni. E’ anche una forma musicale, “breve composizione senza regole strutturali predefinite” che, come si legge nella quarta di copertina è “adatta a rappresentare gli stati d’animo nella loro immediatezza”.
Mai titolo fu più appropriato. Al lettore non resta che cogliere l’essenza di tali stati d’animo, distillati attraverso una scrittura chiara e allo stesso tempo completamente indifferente agli occhi che vi si poseranno sopra. Ignoro se sia un effetto cercato ma so che è piacevole, detesto i libri scritti per essere letti, a meno che non siano didattici.
Delle due “fondamentali istanze del genere umano” citate in copertina ho riconosciuto la morte, o meglio mi si è parata davanti ,dal momento che è protagonista del primo racconto. “La sorpresa”, ironia della sorte, inizia con una condanna a morte che, pure se eseguita solo al termine del racconto, è nell’aria sin dalle prime righe. Non c’è giallo né suspense ad attendere un lettore che non ha fretta di arrivare all’epilogo, mentre si chiede cosa passi nella testa del promesso omicida: “Avevo deciso che sarebbe stato durante l’esecuzione della Sonata di Liszt, e sapevo anche, con calcolata certezza, quando”. Lo immortalerà in trionfo, invece.
In “Vacanze” è il Caso ad armare la mano dell’assassino: è sufficiente una frase a fare riaffiorare i ricordi, ed ecco crescere rabbia e frustrazione fino a divampare in cinica vendetta. Questa volta non serve uccidere, basta non tendere la mano, impossibile resistere.
Deliri, ossessioni, sconfitte, ricordi, un paio di amori omosessuali. E la musica: si può scorgere tra le pieghe delle pagine, nella scritta su una targa, nell’amore che s’infrange contro i flutti del fallimento e diviene rancoroso, nella nostalgia di un uomo. E nella biografia dell’Autore.
Francesco D'Agostino
