Luigi
Milazzo
DOPO
TUTTO QUESTO TEMPO
intervista
all'Autore su www.magaze.it
LERCARA
FRIDDI –
Luigi Milazzo, classe ’86, nato e cresciuto a Palermo, bazzicando
qualche volta per le vie di Lercara Friddi, è laureato alla triennale
di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale, adesso si sta specializzando
a Torino, tappa del viaggio che Lui e Lei affronteranno.
Un una prosa sferzante, ribelle, da leggere fino a non aver più
fiato in corpo; una storia che con turbolenza insinua l’anima,
una lettura che fa bene all’anima.
Una
prima domanda, forse un po’ scontata: come ci si sente nel vedere
il proprio romanzo esposto nella vetrina di una libreria?
Domanda
per niente scontata. Purtroppo, o per fortuna, non è più
tempo di sconti! Scrivevo senza sapere la fine, senza avere una fine.
Scrivevo e basta, non potevo immaginare che sarebbe andata così.
Bene, ovviamente!
Scrivere e ordinare tutte queste parole che inondavano la mia testa
e il mio corpo, non è stato facile. Ho dovuto frullare il tutto
e ordinarlo in pagine e dare continuità ad un flusso di emozioni,
sentimenti, sensazioni che tenevo dentro…..Non ho mai avuto particolari
ambizioni, e penso che questo mi abbia aiutato molto, …diciamo
che ho fatto quello che volevo fare: scrivere. E’ stata una cosa
molto naturale. Ero troppo concentrato per pensare a come sarebbe andata,
e ora che vedo il mio romanzo esposto in una libreria, beh, …già
è stato emozionante rileggere l’opera ultimata, in silenzio,
in camera da letto, fumando, e ora, sapere che le mie parole esposte
in una libreria possano arrivare a molti più cuori, più
forti o più deboli del mio, è bellissimo. E’ strano,
quindi bello. Rimane una sensazione, in un certo senso, intima, anche
se condivisa. E’ come se le librerie fossero un’ unica gigantesca
camera da letto. E tutti lì a leggere. Tutti a fumare e leggere.
Burrascosi
flussi di coscienza per arrivare a un happy end, ma chi sono i protagonisti
del tuo romanzo?
I
flussi di coscienza, anche se burrascosi, conservano sempre qualcosa
di bello, anche se la bellezza non si percepisce, o non si sente, o
meglio: non si sente subito.Il protagonista si ferma un attimo, apre
il suo cuore come se aprisse un vecchio baule pieno di ricordi, di storie,
di sensazioni provate e mancate, e si rende conto che nei passi falsi
commessi in passato non è stato tutto un male, nel senso che:
anche nei periodi neri si celano ricordi e emozioni bellissime.
I protagonisti di DOPO TUTTO QUESTO TEMPO non hanno un nome. Sono: Lui
& Lei. E tutti possono essere tutti, e tutti si possono immedesimare
in determinate emozioni, che sentono e provano i protagonisti del romanzo,
facendole proprie. A tutti la propria fine felice. La felicità
ha mille sfumature e tutte diverse, con le mie parole, …a ognuno
la sua!
La
musica è sempre stata al centro della tua vita, ne ascolti tanta,
hai buon gusto e suoni anche in una band, gli Zahir: ma quanto ha influenzato
la scrittura?
La musica è l’espressione viscerale di noi stessi. Proviamo
un sentimento e magari non riusciamo a dirlo, a manifestarlo ed è
li che la musica completa il corpo e la mente di tutti noi. Usiamo la
poesia e la melodia di artisti per esprimere sensazioni o sentimenti
che non siamo in grado di manifestare, almeno per me è così,
e per dare vita ai sentimenti dei protagonisti del romanzo, mi sono
basato soprattutto sulla musica e sulle sensazioni che fa esplodere
in ognuno di noi.
In determinati momenti i protagonisti ascoltano delle canzoni, che rispecchiano
lo stato d’animo e l’atmosfera intorno a loro. In questo caso,
il lettore può ascoltare quella determinata canzone e capire
quei dannati sentimenti!….
Sì, suono anche in una band: ZAHIR, con Rosario e Felmi, e anche
noi, come “Lui e Lei”, creiamo insieme la nostra musica, che
fa da sottofondo alla nostra vita, …è un altro modo di esprimere
se stessi, e noi lo facciamo benissimo!
