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Zakaryya Tamer
Primavera nella cenere e altri racconti
(traduzione dall'arabo di Federica Pistono)

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Le tante primavere nella cenere di Zakaryya Tamer

di Giuseppe Iannozzi

Divertito pessimismo quello di Zakaryya Tamer, che forte d’una penna affilata come il filo d’una spada, nei suoi racconti brevi, talvolta brevissimi, disegna con invidiabile economia di parole e aggettivi la vita intera di personaggi e destini cui sono legati.

Federica Pistono, che ha curato e tradotto i racconti di Zakaryya Tamer, nella sua nota introduttiva alla raccolta, spiega: “La lingua è un arabo classico sobrio e raffinato. Tamer non cede mai alla tentazione, comune a molti scrittori arabi contemporanei, di ricorrere al dialetto, neppure per i dialoghi. Lo stile è piano e scorrevole, come si addice a un narratore bambino”.

I racconti, tutti ambientati in una Damasco ora tenebrosa ora magica e imprevedibile, narrano storie di persone comuni, perlopiù appartenenti a un ceto sociale umile, che invano tentano di migliorare la propria infelice condizione: presto sulla loro strada, a fargli lo sgambetto, appaiono jinn dispettosi e ribelli. Colui che cerca di beffare i jinn, nel più felice dei casi, rimane beffato, ma più spesso va incontro a una morte in solitudine, lontana dalla luce e dalla cronaca. E’ l’uomo della strada, in tutte le sue accezioni, il protagonista assoluto che Zakaryya Tamer descrive sposando la sua povertà di spirito, le sue ansie ma anche la sua impotenza, e in qualche raro caso una innocenza bambina. Tamer è un maestro della prosa breve: con poche e ben calibrate immagini, mai retoriche, riesce a condensare vite intere e a dar loro un senso, per quanto amaro esso possa alla fine essere.


Zakaryya Tamer ha il raro dono di condurre il lettore per mano, con inusitata delicatezza, attraverso le tante oppressive contraddizioni di Damasco, della Siria di ieri, di oggi: come un moderno Virgilio. Primavera nella cenere e altri racconti di Tamer è una raccolta che include alcuni dei suoi primi magistrali lavori, a partire dal 1963 fino alla sua più recente produzione (Il porcospino, 2005), per un totale di ventidue racconti. Essenziale per cominciare a conoscere Zakaryya Tamer e le sue tante amare primavere.

 

 

Primavera nella cenere e altri racconti