|
||||||||||||
i quaderni di Cico
|
||||||||||||
titolo:"Da
Ian Curtis a Fabrizio De André" Musica,
la particolare e incessante Una
storia lucida e reale. (Paolo
West)
|
||||||||||||
|
||||||||||||
(brani tratti da "Da Ian Curtis a Fabrizio De André") (...) Avevo la mia collezione di dischi di Fabrizio e Ian ad alleviare i momenti grigi e i problemi fisici di astinenza che aumentavano, anche se le palle che raccontavo davvero non reggevano più: ormai non credevo neanche più io a quello che dicevo. Prima della convivenza quindi, un po' per il grande trambusto della ricerca dei mobili, un po' per l'idea affascinante di costruirmi qualcosa di mio, e naturalmente soprattutto per la promessa che avevo fatto alla mia metà, ero riuscito a disintossicarmi completamente, tra pastiglie di Subutex, anti-dolorifici, quantità industriali di Valium e sedute di gruppo al SERT, stile alcolisti anonimi del martedì sera. Queste riunioni erano abbastanza ridicole, c'erano delle persone pazzesche che parlavano delle proprie esperienze, nessuno aveva una storia come la mia, quindi era davvero difficile trarre riferimenti validi da quelle riunioni, ero proprio un caso più unico che raro come dicevano i miei amici, però continuai a frequentarle perché era un po' come andare al cinema. (...)
(...) Con
le pere è come se ogni volta stai per morire e poi resusciti. (...) Non per forza devi avere una relazione, c'è il sesso a pagamento e arrivederci e grazie. Sì ma è sterile, non c'è passione, i baci sono importanti, la lingua è fondamentale, altrimenti lo infileremmo nel calorifero e sarebbe morta lì. Ma è proprio qui il punto: la droga è meglio del sesso, su questo non c'è dubbio; Mark Renton aveva ragione, scommetto che qualsiasi persona, anche la più inserita, la più timorosa, la più pignola e ligia, mio padre ad esempio, se provasse una sola volta lo speedball, non potrebbe non dire che sia stata l'esperienza più sconvolgente che abbia mai provato; nessuna donna può averlo fatto godere così e in un attimo tutte le visioni di miseria, bruttura, a cui hai sempre associato la droga svaniscono, te le scordi! E quando lo hai fatto una volta pensi che non sia così peccaminoso, quell'energia di calore ti copre tutto il corpo e ti senti luce, trasparente e intoccabile. Credo che quando si sta per morire si senta la stessa sensazione, la pace assoluta
(...)
|
||||||||||||
Davide
De Santis è un trentottenne cyber-operaio alienato dalle nuove
tecnologie, milanese di adozione, extracomunitario per vocazione. Musicista
fallito, ha militato in varie band garage-punk-wave dallo scarsissimo
successo.
Questo è il suo romanzo d'esordio. |
||||||||||||