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centro commerciale

recensione di ARCILETTORE

 

"Questo libro è assolutamente atipico, in particolare nella scelta del modello narrativo e in quello rappresentato con la scrittura. D’altra parte l’assurdità dei centri commerciali, che sono luoghi d'incontro in quanto luoghi di consumo, hanno finito per stravolgere i nostri modelli di relazione e di vita. Già oggi le affinità sembrano essere diventate non quelle emotive, ma quelle che uniscono nell’acquisto. Acquistare, infatti, è diventato essere. La follia di questo assunto è rappresentata da Favini in modo assolutamente magistrale e sottolineata dalla figura di Niki che non ascolta e non parla mai. È lei l’unico soggetto che si salva in questa follia collettiva e la sua capacità salvificante viene dalla straniazione verso una realtà che non le appartiene. Insomma, “Centro commerciale” è un bel libro, che dimostra ancora una volta la forza della letteratura nella denuncia e, insieme, nell’aiutarci a comprendere i fenomeni che vengono avanti nella nostra società. " (www.arcilettore.it)