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brollo2-cicorivoltaedizioni
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La
ladra di spaghetti di
Renzo
Brollo Mi
guardo allo specchio, maschio riflesso e perplesso, chiedendomi se tra
loro ci sono anchio, razza bastarda e senza cuore che diventa
bestia feroce tra le gambe di Lei, giovane e bella, rossa di capelli
e di pelo, che prende e smonta gli uomini colpevoli, colpevoli, maledettamente
colpevoli dessere quei campioni di cinismo ottuso, tutti uguali,
tutti nati sbagliati, incapaci di amare, incapaci di interpretare il
sesso, incapaci di ragionare quando loggetto del desiderio ce
lhanno davanti. Lei, figlia di padre codardo fuggito, così
come Olivia, che insieme defenestrerebbero ogni maschio umano dopo averlo
fatto soffrire e illudere dessere padrone del mondo e delle donne
e di quello che portano appresso, vogliono conoscere questi due uomini
che di loro serano fregati da tempo, da quando erano venute al
mondo e che sono la causa di tanto odio che si respira a ogni battuta,
tra parola e parola. Se cè dellamore, solo si trova
tra le braccia di mamma, tra le quattro mura di casa, che non ti costringono
ma solo ti trattengono, abbraccio di mattoni affettuosi. Marthita
Pepe, torinese, a quanto pare è ragazza di poche parole ma molto
intelletto.
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