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collana
poetál
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titolo:
"Un
grappolo di rose appese al sole"
(Prefazione di Manlio Sgalambro) Caro Bellucci, la
sua poesia civile e dolente suscita un rapporto, anzi una relazione
tra lei e chi legge.
Suo
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Prefazione I testi di canzone sono poesia di tutti i giorni e quindi non sono poesia. Guai se lo fossero. Potremmo anche accettare di definirla poesia di tutti i giorni. Ma anche questa definizione sarebbe impropria. Nel quinto movimento della terza sinfonia di Mahler si intona la canzoncina infantile che fa Bim Bam. Il testo di canzone lo può fare solo quando si incontra con la musica. I testi di Bellucci sono testi senza note. Ma sono pronti a darsi alla musica come unamante allamata. La domanda più corrente che si fa al testo di canzone è questa: warum bist du so kurz?, perché sei così corta? Ma questo rimpianto non si può avere per questi testi. A essi si deve chiedere al contrario, perché siete così lunghi? Mi sembra però che stia proprio qui il colpo di Bellucci. La lunghezza dei suoi testi li caratterizza. Sia un rocker che un rapper potrebbero farli proprii. Attraverso il loro canto si snoderebbero nel cielo con la leggerezza di un profumo. Ai suoi testi manca finora la voce. Quando essi lavranno si trasformeranno in canzoni e la promise de bonbeur sarà mantenuta. Ct/05/09/2011
Manlio
Sgalambro
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Brani
tratti da "Un
grappolo di rose appese al sole" Ci sono giorni Ci sono giorni
nei quali Le cose belle Le cose
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Giampaolo
Bellucci è
nato a Foligno (Perugia) nel 1968. Nel 2009
pubblica una silloge di poesie intitolata Il Treno dei Pensieri. Il suo luogo
internet è:
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