Federico Riccardo Chendi
PUGNI
CHIUSI
recensione
di
arcilettore
Ci sono dei libri di cui ti sfugge il senso del racconto,
almeno in un primo momento, senza tuttavia toglierti il bisogno di proseguire
nella lettura. Pugni chiusi appartiene a questa categoria.
Lautore ci racconta il sogno di una ribellione che si sa, in partenza,
costituisce solo un bisogno quasi fisico, sicuramente romantico, ma
senza sbocchi.
Carlo, il protagonista, è un giovane brillante studente di medicina
che avrebbe potuto avere un futuro sicuro, una carriera medica senza
ostacoli e di successo, eppure egli legge in questo destino una totale
resa ad una logica del sogno borghese che gli appare insopportabile.
Lalternativa che trova più coerente è quella di
abbandonare gli studi, e la brillante carriera che gli si prospetta,
per diventare un rivoluzionario, un guerrigliero.
Non era facile descrivere e far comprendere questa trasformazione ma,
e il lettore potrà verificarlo, lautore ci è riuscito.
A completare il piacere della lettura di questo libro cè
anche una storia damore, di condivisione di un sogno, di costruzione
di un futuro che lega il protagonista ad una compagna delle lotta armata
corsa, con anche una conclusione epica.