collana poetál
 
 

 

 

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titolo: "Mesti barlumi d'atra memoria" (raccolta poetica).
collana:
poetál
autore: Giovanni Faragli
ISBN 978-88-99021-82-5
€ 10,00 - pp. 80 - rilegato - copertina lucida - © 2017.



Scrivere di getto
della vita reietto,
su uno specchio di sabbia
di sagome
e confuse manate.
Rifuse in un gesto
di aiuto
in un mare di noia
assoluto
di poeti da caffè.
Sedie diverse
prese dai cassoni,
vecchi film e canzoni.
Scioglievi i patti
di questo nostro incontro
sul binario morto
di un amore risorto.




 

 
Opera vincitrice, nella sezione poesia naturalista, del Premio nazionale
Leandro Polverini 2018.
 
 
   


Brani tratti da "Mesti barlumi d'atra memoria":

 

Zucchero e sabbia nel volto bambino,
lo stradello incandescente spingeva
i piccoli miei passi bruciati.
Il mare rigato di bianche schiume,
cattivo di bandiere proibite,
dolce poi, simile alle parole
di mia nonna, mi incantava il cuore.
Stanze di cadenti muri passate
negli anni di sale, tra venti contrari
che le ante sbattono prima che ‘l tempo
giunga a sradicar dalla mente i cardini.

 

Cadono le maschere nell’attimo
buio quando fuggire è impossibile.
Fisso il mio ritratto dentro il rotto
vecchio specchio delle usate immagini.
S’accalcano felicità passate,
presti sobbalzi di senso prossimi
al puro vero: cornice di sguardi
nuovi di lacrime amare esalanti.
Lento mi consumo dentro la brace
degli errori, svaniscono i ricordi
e il desiderio che tutto ciò muti.
Diventano cenere i vani ludi,
e mesti barlumi d’atra memoria
come sirene scivolano sempre
più lontani in questa calma giornata
d’aprile che lieta volge al termine.

 

Ripenso e ripasso parole di altri
mandate a memoria per farmi bello
ingannandoti di studi negletti.
Sotto al tiglio ci son tutti i poeti,
par che nessuno sia invecchiato
dentro questo palazzo giallo e greve
di tempo come un vecchio brontolone.
Queste file di alberi profumano
come il tuo volto nei miei occhi
di pietra, insicuri di futuro,
annebbiati da un passato affranto.
Il desiderio è grande di incrociare
nuovamente le tristi tue luci,
ora che dalle altre più non distinguo.

 

(...)


 
 

Giovanni Faragli nasce il 17 novembre 1978 a Grosseto dove tutt’oggi vive. Abita da sempre a pochi chilometri dalla città, nella campagna maremmana, ambiente spesso evocato nei testi di questa sua prima raccolta poetica. Attualmente è docente precario di lingua e letteratura italiana e latino nella Provincia di Grosseto.