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collana
poetál
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titolo:
"Luccicanze"
autore: Alba Gnazi
Prefazione di Antonino Caponnetto
collana
poetál
ISBN 978-88-99021-59-7
© 2015 - € 10,00 - pp. 100
In copertina, fotografia di Paolo Filighera.
Nota
Il
filo comune di questa raccolta è la mano che scrive.
Sono una parte delle poesie stese nel corso di circa cinque anni;
alcune compaiono su riviste e blog, molte altre sono inedite:
stavo per scrivere innocue, ma la poesia di rado lo è.
Non lo è mai, in effetti.
Alba
Gnazi
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Il titolo, Luccicanze, è
la parola che una donna meravigliosa, tempo fa, arguì utilizzare
per i miei scritti: così lho presa in prestito per questa
silloge, pensando ai sassolini e alle pietre che il mare scarta, semisommerse
nel fragore, in filo dombra.
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leggi
la recensione a Luccicanze
a cura di Francesca Del Moro su Illustrati
di maggio 2016, nella sezione Poemata
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Recensione
a cura di Annamaria Pecoraro
Una silloge
che per dirla alla Stanley Kubrick, richiama l'irresistibile fascino dello
shining, vestendo la parola di una luccicanza che sembra avere
in sé qualcosa di soprannaturale. Un folgorio di emozioni che -
tra invocazioni, segreti desideri, coraggiosi richiami, abbagliano nella
policromia del sentire e donano forza al verso - potrebbero benissimo
riempire tele o pentagrammi.
Questo intercalarsi e trovare la via tra i più/meno/diviso della
vita. Un ritorno alle origini, alla nostra memoria, a quel bambino. Sogni
che attraversano un volere, un futuro migliore per non avere più
voglia di vedere la sofferenza. La parola diventa un'arma e la voce un
canto:
Voglio
solo
stuprarmi
incantarmi
insozzarmi
dimenticarmi
tra le parole.
Alba
ricorda molto la letteratura barocca della seconda metà del '500-'600,
caratterizzata dall'estrosità e dalla facilità con cui conduce
la sua penna e dal gusto di intingere senza paure anche dove non è
semplice. Il suo senso civile, e la denuncia contro gli orrori e l'indifferenza,
manifesta il divenire testimone di una poetica viva, che si incarna in
quello che i sensi percepiscono, opponendosi a facili costrutti e trovando
nella ricerca e in una nuova e migliorata realtà, lo scopo e una
bellezza opposta alla mera apparenza.
Fai
piano con
gli scarponi e il fiato, macchiato
da un singhiozzo; il colpo di tosse
da una volta sola,
da un unico addio.
Liriche
che seducono, splendono, traslucidano quel mistero, cercando di trovare
nel dubbio la soluzione che può guidare i passi umani, senza perdere
di vista la personalità o quello che abbiamo intorno.
Danzavamo
la danza delle api,
piccola madre, col falò in veglia
e la polvere a far festa sui muri;
oscurità di battute terre
tra le dita, sulla bocca, sui piedi
tenuti in piedi dall'abbraccio
In
moti continui, creativi, la Gnazi instancabilmente si affianca al tempo,
progettando un'intesa comune, nonostante il caos interiore ed esteriore
cerchi di alimentare le tragedie, la guerra, gli schianti e i ghiacci
che "intermezzano" nella nostra umana quotidianità.
Alba gioca con i frammenti della sua luce, trovando così la Magia
nelle piccole cose e reazione anche negli sbagli. Una prospettiva che
può sbriciolare la negatività e la precarietà, e
con passione, talento e follia trovare:
nei
risvegli di perla e radio
e piedi e latte e nervi
quanto basta
quel che basta
per bastarci.
Basta
una chiave per aprire un immenso portone, basta un niente per risucchiare
nel limbo o per rigenerarsi. Che sia la via dell'airone o un Moonlight
day?
Questo poco importa, poiché quello che conta è continuare
a camminare con la speranza, senza timore di specchiarsi nelle pieghe
della pelle ma ironizzando, rispondendo e ascoltando anche i cambiamenti.
Firenze
09/01/2015 - Dulcinea Annamaria Pecoraro
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La
Commissione di Giuria della IV Edizione del Premio Nazionale di Poesia
"L'arte in versi"
ha conferito ad Alba Gnazi la Menzione d'onore
per la poesia "Fadwa"
contenuta nella raccolta poetica "Luccicanze"...
(clicca
qui e leggi la motivazione).
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Fadwa*
Sei stata
zitta - mentre ti
stracciavano le vesti,
Zitta - mentre colpivano i tuoi
figli, zitta
del silenzio
maschile contro un muro,
femminile dentro un calcio, o dentro
un guanto di lana pressato
tra i lembi del viso, quando
il guado del giorno ti sferragliava
a casa;
grave e zitta
come i tuoi calli,
tu calvario presente tra troppi imperativi :
come ora, che le mura e le distanze si spianano
tra accenti ignoti e insani, e taci
la polvere
e il terrore,
lurina tra le cosce e
il terrore,
i figli schiusi e serrati, la premura
dellultimo colpo, il
terrore e tu del tutto
zitta, senza
nemmeno più guardare.
*nome arabo,
"Colei che si sacrifica"
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Dalla
Prefazione di Antonino Caponnetto:
Questo neonato
libro, Luccicanze, ultimo (ma solo fino al successivo) lavoro
poetico di Alba Gnazi, come in generale il suo lavoro di scrittura non
solo poetica, è lontano da sperimentalismi e movimenti ufficiali,
tuttavia esso rimane sempre e comunque innestato in quellessenziale
sperimentare volta a volta necessario al farsi della parola poetica, in
quellartistico, creativo agire (ed essere agìti), che è
lo specchio di un continuo sperimentarsi nel proprio vivere tout
court.
Nel far poesia della nostra Autrice, e in questo libro in particolare,
il canto è sempre fluente, sempre vitalissimo. Questa di Alba è
una poesia fatta di vere e proprie partiture musicali che hanno in sé
lampio respiro di una polifonia. Ma anche di una poliscrittura,
in cui è evidente la vivida compresenza dei vari possibili che
lAutrice offre al lettore: le sue composizioni
che si esprimono, a volte, tramite delle vere e proprie prose poetiche,
le quali possono a giusta ragione considerarsi delle piccole e preziose
pièces de théâtre, convivono e si intrecciano
con poesie il cui metro è, sì, libero ma dotato di un ritmo
intrinseco variabile da verso a verso, in apparenza assai dissimile e
lontano dai moda e dai canoni classici. Quello di Alba è
uno stile tutto proprio originalissimo, nel quale gli a capo
e altre accorte anarchie compositive sono caratterizzazioni peculiari
dellars poetica della nostra Autrice. Ma il discorso poetico, il
logos che qui si respira e da qui si libra, liberandosi e, oso
dire, liberandoci è un logos poetico ampio, tanto ricco
di rimandi e autocoscienze classiche quanto di sorprendenti,
inattese, imprevedibili innovazioni linguistiche ed espressive. Un logos
che conosce e parla una lingua del presente, dellindividuale
quotidianità di ciascuno, ma come sottintendevo prima, a volte
anarchicamente nuovo, a rendere futuribile perfino la tradizione dialettale
o il semplice linguaggio dei bambini.
(...)
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Poesie
tratte da "Luccicanze"
Anna
Anna,
frammenti di luce
delimitano le tue aderenze
al giorno, conservando
ciò che resta del tuo primo specchiarti:
il rinnegato istante.
Se
poco ancora avessi di quello
sguardo il frastuono,
mantici dorrore ti soffierebbero
nel ventre, consumando
ogni femmina incertezza.
Tosservi
invece nellordine
di solitari concessi sortilegi :
un trucco, lievi risa, di spalle
a quel Notturno che tabbranca,
insazio.
Nuova
Diamoci
al mattino
a un principio derba
assetti di sole declinati dai muri
dove calde le mani
un attimo prima della luce.
-
casa è una vertebra nata ogni giorno -
Prendete Me
Prendete
me - sono
Una pianta e un urlo dallalto; Me
Prendete:
la stuoia e la polvere, i calcagni e il grembiale,
la fede di quando lo sposai, i miei capelli
Me
prendete, col latte ancora caldo e il latte
dentro ai seni, col senno sfatto e la bocca
vigile, con le mani
nere di pioggia e fatiche; mani di
donna, di madre, di sposa;
di fieno, lavanda e
ira: io, così: mani sui
fianchi, i miei se dovete,
qui o
nei vostri Qui che non mi sanno,
spostatemi, calciatemi, lordatemi, prendete
Me
Me,
e non lei,
lei no (lei no!), lei che vi osserva e
non piange, lei che sostina sul collo
in cerca di un sussurro e di
baci, così
prima di prendermi, lasciate che la baci
ancora ancora ancora io
la baci lei lei lei lei
Lei
no, prendete
Me.
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Alba
Gnazi
è originaria della provincia di Roma; ha pubblicato un breve
romanzo nel 2010. Sue poesie e racconti sono reperibili su svariate
riviste poetiche, online e cartacee (ad esempio: Illustrati,
La presenza di Erato,Words Social Forum,Versante Ripido, Euterpe,
Pastiche), su blog di poesia (ad es. Caponnetto-poesiaperta.blogspot.it;
larosainpiu.wordpress.com) oltre che su antologie tematiche,
anche in seguito a concorsi. Ha contribuito alla realizzazione di
eventi culturali a Roma e collaborato con riviste letterarie. Cura
il blog moticonvettivi.blogspot.com.
Questa
è la sua prima raccolta poetica.
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