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temalibero
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titolo:
"L'ITALICUS
(4 agosto 1974) note di lettura per una strage dimenticata"
Ed ecco allora che una strage dimenticata diventa spunto per riflettere sulla nostra storia, sui Servizi Segreti, i militari, la P2 ma anche la gente comune, la crisi petrolifera del 1973 e la nascita di movimenti politici o parapolitici che hanno caratterizzato quegli anni pensando ai nostri anni, ai colpevoli ancora non puniti e ai familiari delle vittime che non avranno pace e futuro fino a che non ci saranno verità e chiarezza.
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Brano tratto da "L'ITALICUS (4 agosto 1974) note di lettura per una strage dimenticata" (...) La vera e propria ultima notizia sull'Italicus in senso stretto è però di una settimana più vicina a noi e reca la data 13 agosto 2004. Fu pubblicata dal "Resto del Carlino" bolognese, quasi in risposta al monito di Fassino. Era la testimonianza di un capostazione di S.Benedetto Val di Sambro, che preferì restare anonimo e denunciò l'abisso semantico nel quale la parola "memoria" era precipitata, se si considerava come la carrozza saltata in aria quel 4 agosto di 30 anni prima non esistesse più. La testimonianza del dipendente di Trenitalia recitava per esteso: "La carrozza dell'Espresso per il Brennero è stata fatta a pezzi e venduta come ferro vec-chio. Era parcheggiata nella stazione di San Benedetto Val di Sambro. Ricordo che arri-vò una ditta di Napoli, per fare il lavoro. Però qualcosa resta. Il monumento di Walter Veronesi, lo scultore ferroviere, è fatto con un pezzo del vagone. Io avevo conservato una pedanina del treno. L'avevo sistemata davanti alla porta dell'ufficio. Chissà se esiste ancora... Ero in servizio la notte del 4 agosto '74 e anche dieci anni dopo, per la strage di Natale. Troppi brutti ricordi... Però, certo, questa storia delle carrozze demolite suona male. Insomma, uno va al museo e vede le locomotive a vapore...". E'
utile anche ribadire come non esista, ad oggi, una monografia specifica
sulla strage. (...)
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Federico Tesei nasce a Civitanova Marche
nel 1985 e si laurea in Scienze della comunicazione all'Università
di Siena nel 2009. |
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