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titolo: "Il formaggio è buono e l'arte va compresa"
collana temalibero
autore Andrea Loduca
ISBN 978-88- 95106-84-7
€ 10,00 - pp.81 - © 2009 - in copertina, illustrazione di Simone Pieralli


Questo è un racconto surreale,
che narra le sconclusionate avventure
di un improvvisato,
improbabilissimo,
pittore tardo (o forse, sardo?) adolescenziale.

 


 
 

Brano tratto da "Il formaggio è buono e l'arte va compresa"

(...)

Preso dal panico raggiunse la stazione, prese un treno per Milano. Chiese aiuto ad un suo amico d’infanzia residente nel capoluogo lombardo. Il nome era Piero Magnottu in arte Pier Magnù, infatti diceva di essere attore, modello e conduttore televisivo. In realtà tirava a campare con qualsiasi espediente.
Magnù era un bel ragazzo magro, alto e sempre sorridente. Attualmente stava girando degli spot televisivi per un prodotto dimagrante. Piero, che pesava 75 chili, finito di filmare la parte finale della pubblicità, avrebbe dovuto ingrassare 35 chilogrammi per le riprese della parte iniziale.

La reclame si sviluppava in questo modo: Magnottu appare e pesa 110 kg. È triste, pallido e sudato. La sua voce fuori campo dice: Un tempo ero così, pesavo più di un quintale, la mia vita era inutile, ero solo e depresso. Poi ho scoperto Kilokalox il prodotto che mi ha fatto perdere in 35 giorni 35 kg. E la mia vita è cambiata. Mi sono sposato, ora sono felice. Se non ci credete guardate qui.
Il video si oscura, la musica sfuma e parte un rullo di tamburo.

Un faro illumina un sipario blu con il logo del prodotto. All’improvviso appare il nostro attore in costume da bagno ed infradito, nello splendore dei 75 kg. È abbronzato e sorridente, ha in mano un enorme paio di mutande taglia 64. Le guarda, si commuove e le butta dietro la schiena. Con tono suadente ed ammiccante sussurra: Puoi farcela anche tu, chiama subito il numero in sovraimpressione!

Piero e Mario s’incontrarono alla stazione centrale, trascorsero la giornata insieme. Visitando 4 centri commerciali, 2 sale Bingo, l’Ikea e il Disney store. Nell’arco di una giornata i ragazzi mangiarono 15 gelati ciascuno e una quantità non definita di pizze al taglio. Alle 20:00 decisero di andare in centro da Spizzico. Sei tranci di pizza, quattordici birre e a nanna presto.

L’attore, modello e conduttore televisivo, abitava nel locale-caldaia di un condominio alle porte di Milano. Non era molto accogliente, ma era caldo d’inverno e anche d’estate. Neanche l’ombra d’umidità.

L’indomani Seazzu fu svegliato dal bruciatore della centrale termica. Quel suono sgradevole dava inizio ad un brutto periodo. Passavano i mesi e il dosatore non riusciva a trovare un nuovo lavoro. Andò in depressione ed iniziò a frequentare i blog dei precari e dei disoccupati.

Dopo un anno di questa vita elaborò il suo primo pensiero quasi saggio della vita. Suonava all’incirca così: “La mia vita fa schifo, io no! Ho un amico che mi ospita e mi sfama. Ho un diploma e davanti una vera città, Milano”. Il giovane fiero e fiducioso si fece la barba e si vesti elegante come solo lui sapeva fare.
Accompagnò Magnottu al lavoro, certo che sarebbe successo qualcosa di buono. Magnù era impegnato in un nuovo spot; il prodotto si chiamava Nocalvix, la prima crema al mondo che fa crescere i capelli. Non ritarda la caduta, li fa proprio crescere e costa solo 99 euro.

Il copione era sempre il solito: lui appare completamente pelato è sfigato e sull’orlo del suicidio. Prova il miracoloso Nocalvix e i capelli ricrescono in 36 giorni, appena scade il diritto di recesso. Dopo di che, con una folta capigliatura, il protagonista si sente felice e si sposa ecc.

Per la produzione della reclame prima si gira la parte finale, poi il regista, con una macchinetta elettrica rasa a zero l’attore, che gira la prima parte del video.

Terminato il lavoro, Pier e Mario andarono serenamente a zonzo per la città a vedere le vetrine e mangiare gelati. Entrambi colti da stupore, videro Gavino Pattatu. Un caro amico del bar e anche compagno di scuola. Per scherzo i due diedero all’amico ritrovato una scarica di cazzotti sulla nuca e qualche testata, poi, commossi, si abbracciarono calorosamente.

Gavino, trasferitosi a Milano, aveva cambiato nome. Sul biglietto da visita dorato c’era stampato in rilevo:
Gavi Tatù
Comunicatore di affari immobiliari

Presso il Bar Magenta (scritto con un carattere piccolissimo non leggibile ad occhio nudo)
Via Magenta 35, tel. 334 85 88 77 45 11 (questo messo nero su oro con un carattere molto leggibile)

Il lavoro del Pattatu era semplice: consisteva nel fornire alle agenzie immobiliari i nominativi dei neo morti e dei separati da poco.
I primi cedono un immobile, i secondi affittano o acquistano miniappartamenti. Per scovare i defunti il comunicatore non utilizzava i necrologi quotidiani come gli altri. Lui andava alla fonte. Frequentava ospizi e case di riposo. Ogni giorno si presentava nella sala visite, o in giardino, e discorreva cordialmente con potenziali... insomma avete capito.

(...)

 

 

Andrea Loduca è un pubblicitario nato a Ozieri (SS) nel 1970.
Vive a Vicenza. Dopo "Il formaggio è buono e larte va compresa" ha pubblicato nel 2010 "
L'ERBA PISCIA".