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... La lingua latina, madre delle lingue romanze,
permette all'Autore, e ci permette, di cogliere il valore fondante del patrimonio letterario italiano ed europeo
e di individuare attraverso i testi proposti,
tracce ancora vive e per sempre riconoscibili poiché immortali.
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Brano poetico tratto da "Evasiones Animae":
Idyllium
fugae
Mutam obscuritatem sentio
animum discendere
et dum tempestas cogitationibus
omnem meam libertatem vastat,
vita illusa tempore
fugit.
Libere
in anima et corpore
florere velim,
risus nitidarum stellarum donare
in obscuro vespere aestatis contemplatarum,
suavem odorem serenitatis effundere
iis qui intimas divitias non cognoscunt.
In obscuro
equo
ad infinitum
currere velim,
procul a carcere mentis
in aeternitatem noctis
penetrare.
Cur in
cursibus caeli
fugere moror,
frustratas voces audiendo
in loco passionum iam perditorum?
Marene animae meae,
in aeternum tua ignota litora
desiderabis?
Interea
meae terrae odor
in naribus animae
vehemens expanditur,
effluvia, voces moresque
illud velum musicae sunt
ex quo me non possum eripere.
Sento un buio muto
calare nell’anima
e mentre un uragano di pensieri
devasta ogni mia libertà,
la vita passa
illusa dal tempo.
Vorrei fiorire
liberamente in anima e corpo,
donare sorrisi di stelle lucenti
contemplate in una buia sera d’estate,
effondere un dolce profumo di serenità
a chi non conosce l’intima ricchezza.
Vorrei galoppare
su un oscuro cavallo
verso la deriva dell’infinito,
lontano dal carcere della ragione
penetrare
nell’eternità della notte.
Perché
indugio
a fuggire sulle rotte del cielo,
ascoltando voci frustrate
in una terra di passioni già perdute?
Mare della mia anima,
rimpiangerai eternamente
le tue sponde sconosciute?
Intanto si
espande intenso
il profumo della mia terra
nelle narici dell’anima,
effluvi, voci e tradizioni
sono quel velo di musica
a cui non posso sottrarmi.
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Pasquale
Massimiliano Gravina |