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ordinalo senza spese di spedizione

titolo: "Eroe del sottoproletariato" (romanzo giovanile)
collana blocknotes
autore Nicola Landi
ISBN 978-88- 97424-82-6
€ 12,00 - pp.179 - © 2013 - in copertina,"Last Joint Ticket", by Sebastiano Bongi Tomà- il ramingo - (www.sbtphotographer.eu)



“Respirò a pieni polmoni

quella brezza già estiva

prima di estrarre il pacchetto

di Winston rosse dalla tasca

del giubbotto

e accendersi la prima

sigaretta della giornata...”

 

 
 

 

Il protagonista Daniele Sassi, per gli amici Danny, ha venticinque anni, lavora come libraio da cinque ed è fidanzato con Emilia da sette.
In pochi giorni si ritrova senza lavoro e single.
Nello stesso tempo, convinto che niente possa andare peggio, il padre, a seguito della separazione dalla mamma di Danny, non riesce più a vivere serenamente, così costruisce un cappio e si suicida, lasciando al figlio, in eredità, il romanzo che ha scritto durante tutta la sua vita, ma che non ha mai avuto il coraggio di pubblicare, dal titolo Eroe del sottoproletariato. Nella lettera che gli scrive prima di morire, il padre chiede a Danny di leggerlo ed eventualmente pubblicarlo, tralasciando tuttavia di specificare a nome di chi. Danny, con il consiglio del suo migliore amico Pietro, decide di pubblicarlo a proprio nome. Il romanzo risulterà il più venduto dell’estate e verrà tradotto in moltissime lingue. Un successo planetario che spingerà il giovane a montarsi la testa sino al tragico epilogo...


 

Brani tratti da "Eroe del sottoproletariato"

(...)

Il dopo sbronza era una di quelle cose che non riusciva a tollerare.
Era disteso sul letto, prono, e un gran quantità di bava fuoriuscita dalla sua bocca aleggiava tranquillamente sulla fodera rossa del letto. Senza considerare il fetore che emanava, aprì gli occhi verdi e facendo forza sulle braccia si tirò su, per poi girarsi supino in quel dolce nido che l’aveva accolto la sera precedente nelle peggiori condizioni di sempre. Odorava ancora di whisky e tabacco.
Dopo aver inalato il suo odore e, in particolare, quello dei suoi vestiti, malamente buttati sulla sedia girevole accanto a sé, tastò con le mani il comodino per cercare il pacchetto di Winston rosse che teneva lì sopra.
Da fumatore incallito qual era, possedeva un pacchetto per ogni stanza della sua casa, così che non fosse mai costretto a portarsele dietro.
La stanza era completamente al buio poiché, nonostante fossero le due del pomeriggio, dai portelloni non filtrava neanche un minino spiraglio di luce.
Si fece coraggio ancora una volta e tra i libri che si era prefissato di leggere, tutti accatastati sul quel comodino bianco, trovò quello che cercava.

(...)

Camminarono sotto i lampioni del molo con il rumore delle onde a fare da colonna sonora, il sapore di salmastro sulla pelle e il vento a scombinare i capelli.
La minuta Francesca aveva la chioma in balia di spire di vento anomale, che le donavano un’espressione buffa e la costringevano ogni volta, con il solito movimento, a sistemarsi l’acconciatura, mentre il cemento armato che Danny si spalmava sulla testa ogni mattina gli evitava questo genere di problemi.
- è bellissimo qui - notò Francesca ridendo.
- Già, ci vengo quando devo pensare - rispose Danny, guardandosi in giro.
Il faro dall’altra parte del molo illuminava a tratti i pensieri dei due, che sulla stessa frequenza d’onda sognavano e fumavano un passato che non c’era più.
- Cosa ti ricordi di più di tua madre?
- Se ti dico il profumo di caffè e delle brioches che preparava la mattina, fa troppo film? - disse lei sorridendo.
- Un po’ sì ma te la passo - rispose lui.
- E te? Cosa ti ricorderai di più di tuo padre?
- I suoi enormi baffi alla Friedrich Nietzsche e la pazienza con cui se li curava, oppure l’odore di sigaro, che adesso, dopo due anni che ha smesso di fumare, ovvero da quando si è separato da mia madre, ha ancora addosso.
- Cerca di non dimenticarlo mai. A volte io non mi ricordo la faccia di mia madre e sto male perché mi sembra di dimenticarla e di perderla per sempre.
-Non lo farò - rispose lui, abbracciandola.
Fu quell’abbraccio che la fece piangere.
Lui le prese il volto tra le mani e con i pollici le asciugò le lacrime e le fece un sorriso così ampio che lei, dal canto suo, non poté non replicarlo.

(...)

 

 

Nicola Landi è nato a Viareggio nel 1990. Dopo essersi diplomato al liceo linguistico, ha frequentato per un anno la facoltà di Filosofia all’università di Pisa.
Al momento è disoccupato e, nel tempo libero (si fa per dire), scrive e/o canta
nel gruppo Ovovov + Johnny.

Questo è il suo primo libro.