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Il
protagonista Daniele Sassi, per gli amici Danny, ha venticinque anni,
lavora come libraio da cinque ed è fidanzato con Emilia da sette.
In pochi giorni si ritrova senza lavoro e single.
Nello stesso tempo, convinto che niente possa andare peggio, il padre,
a seguito della separazione dalla mamma di Danny, non riesce più
a vivere serenamente, così costruisce un cappio e si suicida,
lasciando al figlio, in eredità, il romanzo che ha scritto durante
tutta la sua vita, ma che non ha mai avuto il coraggio di pubblicare,
dal titolo Eroe del sottoproletariato. Nella lettera che gli
scrive prima di morire, il padre chiede a Danny di leggerlo ed eventualmente
pubblicarlo, tralasciando tuttavia di specificare a nome di chi. Danny,
con il consiglio del suo migliore amico Pietro, decide di pubblicarlo
a proprio nome. Il romanzo risulterà il più venduto dellestate
e verrà tradotto in moltissime lingue. Un successo planetario
che spingerà il giovane a montarsi la testa sino al tragico epilogo...
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Brani tratti
da "Eroe del sottoproletariato"
(...)
Il dopo sbronza
era una di quelle cose che non riusciva a tollerare.
Era disteso sul letto, prono, e un gran quantità di bava fuoriuscita
dalla sua bocca aleggiava tranquillamente sulla fodera rossa del letto.
Senza considerare il fetore che emanava, aprì gli occhi verdi e
facendo forza sulle braccia si tirò su, per poi girarsi supino
in quel dolce nido che laveva accolto la sera precedente nelle peggiori
condizioni di sempre. Odorava ancora di whisky e tabacco.
Dopo aver inalato il suo odore e, in particolare, quello dei suoi vestiti,
malamente buttati sulla sedia girevole accanto a sé, tastò
con le mani il comodino per cercare il pacchetto di Winston rosse che
teneva lì sopra.
Da fumatore incallito qual era, possedeva un pacchetto per ogni stanza
della sua casa, così che non fosse mai costretto a portarsele dietro.
La stanza era completamente al buio poiché, nonostante fossero
le due del pomeriggio, dai portelloni non filtrava neanche un minino spiraglio
di luce.
Si fece coraggio ancora una volta e tra i libri che si era prefissato
di leggere, tutti accatastati sul quel comodino bianco, trovò quello
che cercava.
(...)
Camminarono
sotto i lampioni del molo con il rumore delle onde a fare da colonna sonora,
il sapore di salmastro sulla pelle e il vento a scombinare i capelli.
La minuta Francesca aveva la chioma in balia di spire di vento anomale,
che le donavano unespressione buffa e la costringevano ogni volta,
con il solito movimento, a sistemarsi lacconciatura, mentre il cemento
armato che Danny si spalmava sulla testa ogni mattina gli evitava questo
genere di problemi.
- è bellissimo qui - notò Francesca ridendo.
- Già, ci vengo quando devo pensare - rispose Danny, guardandosi
in giro.
Il faro dallaltra parte del molo illuminava a tratti i pensieri
dei due, che sulla stessa frequenza donda sognavano e fumavano un
passato che non cera più.
- Cosa ti ricordi di più di tua madre?
- Se ti dico il profumo di caffè e delle brioches che preparava
la mattina, fa troppo film? - disse lei sorridendo.
- Un po sì ma te la passo - rispose lui.
- E te? Cosa ti ricorderai di più di tuo padre?
- I suoi enormi baffi alla Friedrich Nietzsche e la pazienza con cui se
li curava, oppure lodore di sigaro, che adesso, dopo due anni che
ha smesso di fumare, ovvero da quando si è separato da mia madre,
ha ancora addosso.
- Cerca di non dimenticarlo mai. A volte io non mi ricordo la faccia di
mia madre e sto male perché mi sembra di dimenticarla e di perderla
per sempre.
-Non lo farò - rispose lui, abbracciandola.
Fu quellabbraccio che la fece piangere.
Lui le prese il volto tra le mani e con i pollici le asciugò le
lacrime e le fece un sorriso così ampio che lei, dal canto suo,
non poté non replicarlo.
(...)
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Nicola
Landi è nato a Viareggio nel 1990. Dopo essersi diplomato al
liceo linguistico, ha frequentato per un anno la facoltà di Filosofia
alluniversità di Pisa.
Al momento è disoccupato e, nel tempo libero (si fa per dire),
scrive e/o canta
nel gruppo Ovovov + Johnny.
Questo è
il suo primo libro.
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