collana poetál
 
 

 

 

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titolo: "Come roccia del mio futuro"
collana poetál
autore Sara Cordone -
Prefazione di Alessandro Quasimodo
ISBN 978-88-97424-76-5
© 2013 - € 10,00 - pp. 84 -
In copertina, "Tracce di futuro" by Paolo West, © Cicorivolta Edizioni.


"Sara scrive di sé: del suo animo e dei moti interiori che hanno il ritmo della Passione; del suo pensiero e delle riflessioni costruite dalla Ragione; della sua Storia, costruita sull’esperienza di un passato doloroso e non del tutto de-finito, su un presente incerto, sull’attesa di un futuro che resta un punto di domanda. Attraverso le parole e le atmosfere evocate dall’autrice il lettore supera le dimensioni variabili del Tempo interiore e sperimenta le tempeste emotive che nascono in chi sceglie di ripercorrere la propria storia alla ricerca del Senso profondo dell’esperienza".

(Alessandro Quasimodo)

 

 

 
 


"L’attuale ultima raccolta, “Come roccia del mio futuro” ci appare, già nella essenziale premessa, dettata da un mondo interiore ormai sostanzialmente pacificato e proiettato verso gli anni che verranno... Sono parole che riflettono una maturità dolorosamente conseguita, in un momento nodale del suo percorso biografico".

(Giuliano Adorni)

 
Ascolta "Lasciami di te", poesia compresa in "Come roccia del mio futuro", che è diventata canzone composta e cantata da Patrizia Cirulli già vincitrice del Premio Lunezia (https://it-it.facebook.com/pages/patrizia-cirulli/61967007544) .
 

Lasciami di te


Quando i rumori si ritirano
ed ombre di colori galleggiano,
tra macchie evanescenti,
nel sole di latte,
lasciami di te un’ultima parola,
che sia assurda illusione
di ridisegnare le arterie sbiadite
del tempo appena trascorso insieme.
Quando ti allontani
ed io mi siedo ad aspettare,
davanti alla tua porta,
lasciami di te una rassicurante promessa,
che soffochi la nostalgia,
che risuoni come respiro piumato della pioggia.
Quando tornerai
nello stupore di sguardi d’aurora,
da cui nulla può svanire,
lasciami di te la visione di un volto,
scorto nella realtà o forse in sogno;
lasciami di te l’inconfondibile profumo,
che al mio petto penetri da porte chiuse,
discreto come orma di passi dell’estate.


 

 

Nulla più che versi nudi in queste pagine: ciò che non si spiega, che dentro di noi è silenzio innamorato del mistero.
Versi come canestri saporosi dell’estate; come colori stemperati e tiepidi, o accesi da repentini scrosci di luce.
Versi per chi è in attesa sotto la terra, protetta e riscaldata dal cielo.
Versi offerti all’Amore, che ha occhi di Oceano e sguardi di oro azzurro: isola modellata dal mare “come roccia del mio futuro”.

Sara Cordone


 

 

Brani tratti da "Come roccia del mio futuro"

 

Come nevicata notturna


Anche la neve ti somiglia:
lucida, trasparente, improvvisa
nel suo chiarore limpido,
quasi luce tra ritagli di buio,
giacenti come fuliggine di morti camini.
Bianca è la strada,
nel vento che giunge
sulla terra che tace,
aprendo il passo ad antiche parole
tornate a soffrire nel silenzio.
Questa neve ti somiglia,
mentre, nei tuoi occhi spolverati
di zaffiro e smeraldo,
scorgo indicibili riflessi,
rapimenti di tenerezza al mio cuore,
dove i respiri più segreti
a te soltanto si aprono senza veli.
è dolce ritrovarti
quando mi sveglio al mattino,
al tepore degli ultimi sogni,
e l’aurora penetra solenne
dentro la stanza vuota.
Il pensiero di te basta a vestire ogni cosa…

come nevicata notturna
sottovoce ha cantato
lungo gli argini nella nebbia d’inverno,
tale sei tu: candido sorriso,
sussurrato nel lento spirare della notte
circonfusa d’inviolati misteri.

Sempre vieni dal mare

22 maggio 2011


Questo giorno è tuo,
cullato nel mio cuore,
ondeggiante nel mio respiro.
Era vento di primavera
quello che sparse per l’aria risa d’argento,
quando s’aprirono gli occhi tuoi per la prima volta,
danzando al ritmo della nuova luce.
Oggi, tutto racchiudi nello sguardo;
di salmastro e di sabbia
hai le vene e il fiato:
prolungamento di parola
che non ti può possedere, né fermare.
Nel tuo collo, cinto d’una collana di corallo,
alitano i profumi del mare lontano,
dove sbocciano i sogni
e si perdono le vane speranze.
Sempre vieni dal mare:
ne hai la voce e la poesia;
il flebile bisbiglio del crepuscolo,
che si muta in canto sulle acque chiare,
spruzzate di colori.
Cerco d’afferrare tanta bellezza,
ma sfugge, il corpo lasciando nelle mie mani.
Di te riempio le braccia,
ma lo spirito solo riesce a sfiorarti
e quando giungerà il momento di salutarti,
in me resterai senza nome,
permettendo che io ti trattenga, chiamandoti
come nube solennemente discesa
a cingerti il polso, per non avere mai paura
di perderti mentre t’allontani.


(...)

 

 

 
 
 

Sara Cordone è nata a La Spezia e si è laureata con lode in Materie Letterarie.
Dal 1991, insegna nell’Istituto Comprensivo di Erbusco, in provincia di Brescia.
È autrice di saggi e di articoli che trattano di argomenti filosofici e letterari, sui quali partecipa a convegni e conferenze.
Le sue liriche sono state premiate in molti Concorsi letterari. Tra le sue raccolte poetiche, ricordiamo “Ascoltando le tacite stelle”, “Dall’aurora al crepuscolo... e poi?”, “... E inseguo la tua voce”.