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titolo:
"Caos
Karmico "
collana: ILMIOSPAZIO
autore: Mirko Catoio
-ISBN 978-88-99021-32-0
€
14,00 - pp.206
- ©
2014
Un
tuffo, tra sogno e realtà, nei meandri di ciò che resta
di una società accecata e annichilita dal desiderio, attraverso
gli occhi di un anonimo ventunenne studioso di cinema.
Un ragazzo come tanti che, nel suo ossessivo tentativo di fuga da una
realtà alla quale non sente di appartenere, vaga alla disperata
ricerca di un piacere che sembra ormai utopia...
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La
sua routine quotidiana verrà interrotta da Martina,
un'irrequieta diciassettenne. Un incontro fatale, il loro, che metterà
in pericolo non solo la vita di entrambi ma il destino dell'intero pianeta.
Proprio a causa del forte legame che nascerà tra i due, una terribile
verità, dalle viscere della terra, irromperà in superficie
risvegliando quel caos primordiale che, da anni, si nasconde in profondità
nell'animo di ogni essere umano inconsapevole.
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Una
prospettiva allarmante sull'incoerenza dell'uomo, scisso tra corpo e
mente, in un thriller atipico e grottesco che abbatte i confini tra
i generi.
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Brano
tratto da: "Caos Karmico"
PROLOGO
Una storia
Non vi è mai capitato di fare un incubo talmente bello da non volervi
più svegliare? Magari vi trovate un giorno a piangere, distesi
sul vostro letto, solo per il gusto di farlo mentre pensate che sarebbe
indubbiamente più gustoso se dietro a quel pianto si celasse il
fatto che vostro padre si è appena ubriacato e ha gonfiato la faccia
di vostra madre come un canotto, mentre vostra sorella è chissà
dove a sparare pompini ai suoi compagni di classe. Ormai non serve più
guardare la televisione, la normalità della quotidianità
consiste in un enorme reality show dove ognuno cerca di vendere la propria
immagine agli altri. Puntate tutto sull'aspetto fisico, sulla simpatia,
sulla lealtà, sui vostri conti in banca o su quel cazzo che volete.
Aumentate l'audience e invitate tutto il mondo a compiere su di voi uno
stupro di gruppo. Il vostro corpo sarà l'unica portata di un banchetto,
in cui l'ingordigia dei partecipanti colmerà il vostro desiderio
di avere ogni fottuto orifizio della vostra carcassa tappato, colmando
il vuoto che vi attanaglia dalla nascita. E se tale risultato vi sembra
irraggiungibile, perché magari avete una faccia di merda, un corpo
flaccido e schifoso con il cervello decimato dai troppi videogame, siti
porno e programmi tv, non vi resta che puntare tutto sul crearvi una storia
talmente squallida, triste e deprimente che gli ALTRI non potranno fare
a meno di guardarvi con occhiate patetiche e sentimentali della serie
"Capisco il tuo dolore". Fintanto che, a furia di compatirvi,
vi innalzeranno a fottute celebrità. Ma se arrivate al punto di
non riuscire più a gestire tutte le cazzate che dite in giro, e
se non riuscite più a ricordare cosa è stato reale e cosa
no beh
in questo caso vi ritroverete tutte le sere a guardarvi allo
specchio ripetendo a voi stessi: "Chi cazzo sono? Chi cazzo sono?
Chi cazzo sono?". Ma state sbagliando tutto. La domanda che dovreste
farvi è "Chi o che cosa non sono?".Non siamo persone,
non siamo esseri pensanti. Siamo animali, delle fottute cavie da laboratorio.
Siamo prevedibili. Siamo tutti uguali. Siamo macchine organiche pronte
a perdere di valore con l'ammortamento. Ciò nonostante ognuno di
noi pensa di essere speciale, protetto da chissà quale stella.
Voglio essere sincero con voi; non sono certo un tipo interessante. Sono
una persona qualunque che vuole raccontare quello che ha vissuto. A volte
ti viene da pensare che la vita possa essere estremamente banale ed insignificante,
una serie di avvenimenti che si susseguono fino alla fine. Nasci, vivi,
muori. Un percorso stabilito a priori, un destino già scritto.
Raramente il percorso presenta anomalie, bombe che esplodono facendo crollare
il perfetto progetto di un'impalcatura esistenziale. Nel mio caso la bomba
aveva un nome: Martina. Ok, so a cosa state pensando. Ma vi assicuro che
questa non è una storia d'amore. È semplicemente una cazzo
di storia. Una storia alla quale avete preso parte anche voi, senza accorgervi
di niente. Siete stati protagonisti, proprio come in un reality show.
Solo due persone vi stavano osservando, assistendo allo spettacolo. Stavano
decidendo se far terminare il gioco oppure farlo continuare.
(...)
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