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Vedere Recensione di Matteo Chiavarone per Flanerì
Ci
sono giovani ragazzi che scrivono e scrivono bene. È il caso
per esempio di Mattia Zadra che con Vedere (Cicorivolta, 2010) ci regala
un godibilissimo, anche se ancora acerbo, debutto letterario. Zadra si ispira a Palahniuk ma più come obiettivo da raggiungere che come “totem” da perseguire. Ma se c’è un gioco di specchi bisogna accettarlo in quanto nessuno come lo scrittore americano ha capito il nostro tempo (non tanto con l’acclamato – e bellissimo – Fight Club quanto con opere come Soffocare). In un’epoca senza “maestri”, Zadra assurge proprio lui a questo ruolo ed è un atto che va oltre alla banale “investitura”. Lo sguardo che ci impone Zadra è proprio sul nostro tempo, un tentativo abbozzato, ma tutto sommato riuscito, di affermare la propria esistenza all’interno di una società che non ha tempo né di capire né tantomeno di “vedere”. Per questo e per moltissimi altri meriti bisogna fare i complimenti a questo giovane scrittore che ha avuto il coraggio di provarci. Se riuscirà poi ad affinare l’impeto della scrittura e le soluzioni linguistiche potremo leggere in futuro, ne sono sicuro, opere di sicuro valore. Io glielo auguro.
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