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da www.ilmascalzone.it

Chiara Angiolieri
NEAL, I'VORREI CHE TU, JACK ED IO...

recensione di Emanuela De Siati (19 marzo 2011)

 

Esce in questi giorni il libro di una scrittrice, una poetessa da tempo a me molto cara. Esce con le prime giornate di sole, con i narcisi e con gli schiamazzi degli studenti in via Zamboni e di tutti gli altri atenei. Questo libro è stato per me la luce che aspettavo di nuovi giorni, la luce che mi libererà da un inverno lugubre, di politica malconcia e schifosa, di speranze spezzate, di addii all'arte, alla creatività, all'intelligenza umana, alle identità, alla libertà, alla volontà di ribellarsi a questa noia, a questa sensazione di sentirsi immobili, catatonici davanti ai propri pc, alle proprie idee. Questo libro mi ha salvata una mattina, davanti a una tazza di caffè, proprio quando non sapevo che farne della mia giornata. Questo libro ci dice che c'è sempre un modo per fare della propria vita qualcosa di meraviglioso e di unico.
Chiara Angiolieri, donna dal nome che è già tutto un programma, è traduttrice e una studiosa della poesia beat e della scena punk. Tuttavia le sue poesie non sono solo un rifacimento a quel tipo di componimento, ma sono una novità sul panorama della poesia italiana e anche internazionale. La poesia beat certo, rappresenta il tipo di scrittura più istintivo, lo scrivere immediato senza filtri mentali, sincero fino in fondo, uno scrivere che ascolta la parte più inconscia della mente, anche le proprie allucinazioni, le proprie intuizioni sull'universo. Questo tipo di scrittura è stato più che una rivoluzione al tempo e ha cambiato il mondo. Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Eleonore Candel, Ferlinghetti, e altri ancora hanno fatto della loro vita la loro stessa poesia, hanno dedicato la loro esistenza a sperimentare cosa significa essere coerenti con la volontà dell'universo, con la dignità delle loro ragioni, della loro sessualità, della loro identità come individui che hanno lottato per essa. Sembra uno scenario molto lontano e troppo intellettuale questo per una Italietta da quattro soldi, dove i giovani sembrano caricature fatte male di Fonzie e i suoi amici, ragazzi incravattati-forza-italia, ragazze in gonnella dallo sguardo di un'intelligenza assente, inconsapevoli del proprio corpo e indignitose da usarlo come merce peggio delle peggiori prostituzioni, come bambole gonfiabili che si trovano al primo sexy-shop all'angolo della stazione.
Questo libro mi ha salvata dal cedere alla tentazione che la mia intelligenza possa essere inutile in questo mondo, che i miei occhi siano obbligati a vedere Mediaset ovunque, ricchezza non meritata, differenze sociali. Ho capito che non sono obbligata a cedere a tutto questo, ma di più, ho il dovere di andare contro tutto questo ogni giorno tra le persone che incontro per la strada.
Queste poesie sono il nuovo libro del secolo, la nuova poesia del nuovo millennio di cui abbiamo bisogno. La reazione contro la musica vecchia, contro la scrittura vecchia, contro il vecchio potere. Raccontano i propri stati dell'anima da ragazzina, raccontano padri e madri, amori, amicizia, raccontano la vita di ognuno di noi senza nessun tipo di imbavagliamento sociale. Raccontano la paura, la felicità, l'estasi. Sono grida disperate alla propria madre, lacrime per l'amore. Sono le domande continue che ci rivolgiamo ogni giorno per il non essere stati amati come speravamo e per ritrovarci felici senza saperlo. Sono onestà, lucidità, coraggio e tremore. Sono Jony Mitchell e Mingus, Patty Smith e sud Italia. Sono Dante, Guccini, De Andrè, Bob Dylan, Virgilio,Verga, Pasolini, Degas, Johnny Rotten , Joyce, Burroughs, Sepúlveda, Rino Gaetano, Picasso, Warhol, Green Day,Parini, i Ramones, Enzo Biagi, il Family Day, Lecce, gli amici dell'università, le serate strane, le paranoie, le droghe, gli addii, i viaggi sperati. Questo libro è reazione contro la plastica che ingoiamo ogni giorno, è la reazione alla sfiducia di questi giorni, è resurrezione alla morte che ci infliggono a noi senza un lavoro, a noi senza rispetto, a noi zitti, a noi senza diritti, senza la possibilità di esprimere qualsiasi parola. Questo libro è un'arma letale, è un segno di pace, il più efficace che esista, è la parola più acuta che io abbia mai sentito, è il conforto di cui avevo bisogno.

 

 

 

NEAL, I' VORREI CHE TU, JACK ED IO...